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 Conidoni   Comune di Briatico

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Lo Spataro

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La Miniera di Conidoni

Nino Grasso

Chiesa di Conidoni

L'Asilo del 1952

Conidoni è un paesino del comune di Briatico, ha la particolare caratteristica di essere il primo fornitore, tramite le sue cave, di argilla silicea per la produzione del cemento nel vicino stabilimento di Vibo Marina.

Inoltre ha una storia importante derivante da una miniera di Lignite, che è stata attivata sotto il suo sottosuolo oltre un secolo fa; di seguito è pubblicato un interessante studio sulla miniera del 1885 e sulla qualità della lignite derivante al 1860, corredato anche di una interessante cartina topografica di dettaglio.

Conidoni:  Il Cristo della Chiesa - foto Tommaso Prestia

La Chiesa con le statue della Madonna e San Giuseppe  foto Tommaso Prestia

La Chiesa con le statue della Madonna e San Giuseppe  foto Tommaso Prestia

Il Calvario di Conidoni  -  Foto Tommaso Prestia

Il documento, fornitoci in copia da Gaetano Pietropaolo, si trova in originale c/o la "Associazione Migrans Onlus" di Briatico, ente gestore del Museo dell'Emigrazione Calabrese G.B. Scalabrini di Francavilla Angitola (VV).

Il documento è stato fedelmente pubblicato secondo l'italiano dell'epoca

A   S. S. Ill.ma

IL SIG. COMM. LUIGI NAPODANO

Deputato al Parlamento

 

Egregio Signor Commendatore

In adempimento dell'Onorevole incarico affidatomi dalla S.V., ho l'onore rimetterle, qui alligata, la chiestami relazione sulla miniera di combustibile minerale di Conidoni.

In questa relazione ho colla massima esattezza indicato quali sono i dati principali e certi di questi importanti giacimenti.

Prego gradire i distinti omaggi del

Suo Devotissimo 

Ingegnere Lorenzo Napoli

LE

MINIERE DI CONIDONI

 PER

 L’Ingegnere   LORENZO   NAPOLI

 

 

  NAPOLI

TIPOGRAFIA DI GABRIELE ARGENIO

Vico Ss. Filippo e Giacomo, 26, s.p.

 1885

 Conformazione Geologica

Fra le maggiori ricchezze naturali del mezzogiorno della Penisola Italiana debbonsi annoverare gli importanti filoni di lignite detto di Conidoni, così denominato, perché scoperto la prima volta presso il villaggio di questo nome, nella Provincia di Catanzaro, Circondario di Monteleone. La grande quantità del combustibile riconosciuto, la potenza; dei filoni, la prossimità del mare Tirreno e del porto di Santa Venere, la facilità dell'estrazione e della messa in esercizio della miniera fanno sì che il lignite possa sostenere la concorrenza con qualunque altro combustibile oggi adoperato.

Quest'affermazione è fondata sopra più di venti anni di pazienti ricerche e lavori dovuti ad uomini illustri nella scienza, quali sono il Messonnier ingegnere capo nelle miniere in Francia, Fabry della scuola Politecnica di Parigi, Clément direttore degli opifici di Alais, Guillemin ingegnere delle miniere, Goebel direttore di miniere in Danimarca, Massoni ingegnere delle miniere, che lasciò la sua residenza di Corsica e per più anni si dedicò agli studi del lignite di cui è parola, ed altri. Questi studi ci mettono al caso di affermare che esiste in quel sito i delle Calabrie una. forza e una ricchezza nazionale; e se diciamo forza nazionale, si è perché il paese che possiede il minerale capace di animare le macchine, di vaporizzare l'acqua a prezzo mite, quel paese possiede una potenza invidiabile.

La conformazione geologica della parte delle Calabrie, che racchiude nel suo seno il prezioso minerale, offre una stratificazione molto regolare. Da Monteleone fino al mare, la falda dell' Appennino si abbassa con dolce pendio. Dalla parte del Golfo di Santa Eufemia l'altipiano intero è profondamente solcato da diverse vallate prodotte dalle erosioni secolari delle acque sui terreni. Questi solchi in diverse parti completamente a picco, facilitano di molto lo studio geologico, mostrando all'occhio dell'osservatore le diverse stratificazioni che dappertutto si rilevano perfettamente uguali, regolari, ed esenti di sconvolgimenti.

Sotto lo strato di terra vegetale si osserva: primo, un forte banco di tufo calcareo, di colore biancastro con tendenza al giallo. Questo banco racchiude grande quantità di conchiglie fossili e di denti di squali; poggia su due strati di arena micacea, ai quali fa seguito uno strato di argilla mischiata a sabbia; segue poi un banco di marna bluastra che ricopre l filoni del lignite.

L'indole delle rocce e dei fossili contenuti in questi terreni li fa classificare nel gruppo cretaceo superiore.

Le erosioni delle acque, scavando sempre più profondi i solchi nei quali sono oramai racchiuse, hanno scoverto lo strato di combustibile. Questo strato si osserva lungo il torrente Spataro in fondo alla stretta vallata denominata Signora; vallata che ha il suo principio ad undici chilometri da Monteleone e si dirige dall'Est all'Ovest verso il golfo di Santa Eufemia.

 Potenza

 Lo strato di lignite è stato osservato e ritrovato sempre uguale in fondo della Valle Signora, per una lunghezza di 1900 metri.

Più in giù, verso il mare, il filone scomparisce sotto le acque del torrente ed è ricoperto da numerose frane. Le ricerche fatte lo hanno, ciò non pertanto, anche in questo sito fatto ritrovare.

Dalla parte superiore della vallata, cioè verso Monteleone, il filone scomparisce totalmente sotto le falde dell'altipiano circostante. La perfetta regolarità dei terreni, nonché un pozzo di sondaggio fatto alla distanza di un chilometro al di sopra di Conidoni, villaggio sulla sponda superiore della vallata Signora, hanno fatto riconoscere che lo strato di lignite estendesi ad una considerevole distanza.

Un altro sondaggio praticato alla distanza di Metri 2700 a mezzogiorno di Conidoni, ha fatto ritrovare il filone colla medesima potenza e nelle stesse condizioni geologiche.

Del resto, la direzione ed il pendio generale della superficie che coincide esattamente con la stratificazione superiore, sarebbero stati sufficienti per indicare chiaramente che il filone di lignite continua sotto le montagne che lo ricoprono.

Il pendio generale, che corre dal Nord al Sud-Ovest ed è dell'8% dà un angolo di 5° coll'orizzonte.

Gli studi fatti, la costituzione geologica ed  il pendio verso il mare danno la certezza che gli strati di lignite prolungansi fin sotto le acque del mare.

Da quanto si è detto e dagli studi fatti, rilevasi che lo strato di lignite è stato da per tutto ritrovato con grande costanza in una spessezza utile che varia da metri 2.60 a 2.30.

Il filone di cui è parola, è diviso da un nerbo sterile di creta compatta alto 0.30, molto compressa, e tanto pregna di scisto per quanto si accende facilmente.

Volendo, quanto più esattamente si può, conoscere quale sia la massa di combustibile, abbiamo preso per base de' nostri calcoli il masso ch'è stato scoverto dai lavori; e colle ricerche fatte e dal risultato dei sondaggi abbiamo avuto una lunghezza di metri 3,600 per una larghezza di 800; ed essendo la potenza del filone di metri 2.50, si ha un masso di combustibile di metri 7.200.000. Scomputando come massimo del non valore un terzo per i pilastri e le bordure che dovranno abbandonarsi, il nerbo di cui sopra si è fatto menzione, lo sfrido, ecc., resta un totale di metri cubici 4.800.000, i quali al peso di chilogrammi 1250, danno un peso netto commerciale di sei milioni di tonnellate. Supponendo una estrazione già ragguardevole di 100 mila tonnellate annue, questo primo masso potrebbe rispondere ai bisogni di un esercizio di 60 anni di durata.

 Estrazione e trasporto

 Non solamente lo strato di lignite è di una enorme estensione, e la sua potenza è considerevole; ma la estrazione presentasi facilissima. Difatti si può entrare immediatamente nello strato carbonifero in parola ed avere subito dei prodotti utili.

I trasporti del minerale trovansi anche in posizione vantaggiosa, giacché entrando (come si è già praticato. sotto Conidoni per più di 125 metri) in pieno banco di lignite, non si de ve fare altro che elevare il minerale all'altezza del piano di Conidoni, cioè di metri 58,32 e non avere che 4 chilometri di trasporto per giungere fino al punto d'imbarco. E ciò senza tener presente che lo strato potrebbe essere anche messo in esercizio molto più in prossimità del mare.

Cominciando l'esercizio sotto Conidoni, si potrà con grande facilità costruire dal fondo della Valle Signora fino a Conidoni un piano inclinato (metri 58.32) e da Conidoni stabilire una ferrovia fino al punto d'imbarco. Si è anche progettata e studiata la ferrovia, che seguendo il fondo della Valle Signora, passerebbe per Francapani e giungerebbe vicino al mare, alle Tonnare; la lunghezza sarebbe di metri 3.603, ed ivi si potrebbe fare il deposito dei carboni. Però le numerose frane, che continuamente si staccano dalle falde delle montagne presso Francapane, farebbero giudicare più conveniente il trasporto per Conidoni, e di raggiungere così le Tonnare. Sarebbe anche facilissimo, dopo Conidoni, allorché si fosse giunto alla parte inferiore della collina, di ripiegare sulla destra e portare la linea ferrata fino al Porto di Santa Venere.

In quanto al prezzo di costo del lignite trasportato fino a lido di mare, l'esperienza dei lavori fatti, confermando i preventivi, ha dimostrato che coll'aiuto di un piano inclinato e di una ferrovia, la tonnellata di lignite, trasportata fino al punto d'imbarco, non oltrepasserà il prezzo di lire 4,50.

Le diverse migliaia di tonnellate estratte ne forniscono la più evidente dimostrazione.

Qualità del lignite e suo impiego

 L’estensione e la potenza, nonché le facilità del trasporto del lignite essendosi dimostrate, è uopo parlare della sua potenza calorica e del suo impiego come combustibile.

Noi leggiamo nella relazione Goebel " Questo lignite, è di eccellente qualità e sarà da impiegarsi in molti focolari industriali, i quali sono stati animati fin oggi col solo carbon fossile. Nello stato attuale il lignite estratto, benché contenente molte impurità, provenienti dal continuo contatto colle acque, è di gran buon uso per tutte le macchine a vapore fisse. Indubitatamente la sua qualità migliorerà allorché si sarà estratto, mediante gallerie, sotto il masso della montagna (Nella galleria lunga 125 metri, che erasi aperta sotto Conidoni, furono verificate perfettamente le previsioni dell'ingegnere Goebel ). Le Ferrovie Istriane e la Vetreria di Boemia usano esclusivamente il lignite.

Il Messonnier dice: " Risulta da tutti gli studi che abbiamo fatto che il lignite di Conidoni può con grande vantaggio essere impiegato per le macchine fisse, per la cottura della calce, nelle vetrerie ed infine in quasi tutti gli altri usi industriali. La messa in esercizio di questa miniera, che trovasi situata in condizioni assolutamente eccezionali, sulla sponda del mare, non può che essere vantaggiosissima in un paese del tutto privo di combustibile minerale ".

Questi apprezzamenti sono venuti ampiamente confermati da innumerevoli ed importanti esperimenti ed analisi, che rapidamente esamineremo.

NeIl'analisi il lignite dà il seguente risultato:

1° ) Carbone puro…………………………..…....................................... 0.161

Cenere……………………………….……….......................................... 0.085

Quote volatilizzabili, compresovi l'acqua ed i gas combustibili…............0.755/1.000

2° )  Piombo prodotto col litargirio………...……................................…22.4

Equipollente in carbonio delle materie volatilizzabili………....................0.55

3° )  Densità…………………...............................…………....……….…1.26

4° )  Niuna traccia di bisolfuro di ferro.

Il lignite di Conidoni potrebbe quindi da 0 a 100 elevare 51.49 volte il suo peso d'acqua, ed evaporizzarne 7,9 il medesimo peso.

Data al migliore carbon fossile una potenza calorifica di 7.500: uno di carbon fossile dà 11,54 peso di acqua. vaporizzata. Da questa analisi emerge che 100 di lignite è uguale a 68,407 del migliore carbon inglese.

Gli esperimenti fatti in grande dall' ingegnere Fabry hanno confermato lo studio analitico. Le prove fatte con la macchina Eolo da Napoli a Caserta con un treno composto di 12 carrozze all'andata e di 16 al ritorno, esperienza ripetuta poi per due giorni consecutivi fra Napoli e Capua e viceversa, facendo la trazione con le consuete fermate e riserve, hanno dato, anche risultati soddisfacentissimi su tutti i riguardi e principalmente sulla spesa del combustibile. Soddisfacenti pure sono stati i risultati degli esperimenti fatti nell' opificio delle Ferrovie sulle macchine fisse e nell' opificio Pattison.

Gli studii e le relazioni del Danton conchiudono che, modificando le disposizioni dei focolari delle macchine a vapore e restringendo le graticole, si otterrebbe dal solo lignite di Conidoni una potenza calorifica uguale al 70 % del carbone inglese Newcastle, e che quindi il carbone di Conidoni è un vantaggiosissimo minerale.

In altri esperimenti fu constatato che 3/4 di lignite, misto ad un 1/4 di carbone inglese, bastavano per mantenere la pressione necessaria.

La distillazione in vasi chiusi ha dato un gaz di una luce intensa e bianchissima. Il gaz prodotto dal Newcastle non era più chiaro sebbene avesse avuto maggiore durata. Ed infine mischiato per metà col Newcastle, la fiamma non ha nulla perduto della sua luce e durata; l'esperimento ha prodotto un cook sufficientemente consistente per essere trasportato con facilità.

Il Messonnier, ingegniere-capo dei Ponti e Strade del dipartimento delle bocche del Rodano, dietro permesso ottenuto dal suo Governo, venuto a visitare le miniere di Conidoni, ha pienamente confermato gli apprezzamenti degli altri ingegneri, raccomandando caldamente, come sbocco destinato al maggiore avvenire, la fabbricazione delle briquettes composte metà di sfrido di carbone inglese e metà di lignite, colle quali egli ha ottenuto, ad ugual peso fra briquettes così composte e carbone Newcastle, in esperimenti durati più mesi a Marsiglia, dei risultati identici a quelli ottenuti col carbone inglese solo. Raccomanda pure l'impiego del lignite nello stato in cui trovasi per la cottura della calce, vetrerie, e per le macchine fisse restringendo le graticole.

Egli aggiunge alla sua relazione diversi progetti per industrie da attuarsi in Napoli mediante l'uso economico del lignite.

Tanti lavori e giudizii d'illustri ingegneri sono convalidati pure dalle continue esperienze fatte, durante quasi quattro mesi, nello stabilimento di Pietrarsa, e su grande quantità di combustibile, esperimenti constatati dalla seguente relazione del capitano di Artiglieria Afan de Rivera al Direttore dello stabilimento di Pietrarsa:

Napoli 5 gennaio 1860

Sig. Direttore -- In esecuzione dei suoi ordini ho fatto praticare gli esperimenti col carbone lignite dI Calabria, cercando di utilizzarlo nelle forge, nei forni converti a cook, nei forni a Puddler, e nelle macchine fisse. I risultati col lignite solo non sono stati soddisfacenti, mischiato nella proporzione di metà e metà offre la seguente economia:

Conto giornaliero del carbone inglese

24 Cantaia a Ducati 0.86                                                                        Ducati    20.64

Esperimento

Carbone inglese       14 cantaia a            0.86            Ducati    12.04

Lignite                     14       "    a            0.45            Ducati     6.30                      18.34

                                                                                                                       ----------

         Ducati    2.30

Economia giornaliera

Debbo però manifestarle, signor Direttore, che il lignite impiegato trovasi nelle più cattive condizioni, giacché, oltre le avarie sofferte nel trasporto, era rimasto nello stabilimento di continuo esposto alla pioggia ed al sole, sicché i 2/3 ed anche i 3/4 erano ridotti in polvere - Conchiudo dunque che col lignite esistente nello stabilimento si ha un beneficio quotidiano di Ducati 2.30 e credo che impiegando una qualità migliore, caricando la corrente d'aria, disponendo meglio le graticole del fornello in modo più opportuno, si potrà arrivare ad impiegare per le macchine fisse 3/4 di lignite ed 1/4 di carbone inglese.

Il lignite è stato messo puranche a prova sui Piroscafi, e fra gli altri fu costatato dal vapore La Sirena, che fece un viaggio dal Pizzo a Messina alimentando i suoi fornelli con lignite solo, che questo, usato con graticole non adatte al suo consumo, produceva il 60% della potenza calorica del carbone inglese.

- La Sirena -   Il Brigantino a vapore delle prove

SIRENA ( brigantino a ruote )

Cantiere : Castellammare di Stabia

Impostata : 10/10/1855

Varata : 9/11/1859

Radiata : 29/6/1884

Dislocamento : 354 t.

Dimensioni : 45,0x6,8x2,7

Apparato Motore : 1 Maudslay & Field da 120 cv

Armamento : 3 cannoni

Equipaggio : 66 uomini

Velatura : due alberi a velatura mista

Stemma della nave

L'estrazione del lignite adoperato nei tanti esperimenti, che abbiamo rapidamente indicati, fu fatta primo coll'aprire delle trincee, che partendo dalla sponda dello Spataro si dirigevano sotto le montagne. Furono estratte in questo modo circa tre mila tonnellate di lignite. Si aprì poi una galleria. Larga tre metri e portata alla profondità di 125 metri; questa era destinata al rollaggio dell'esercizio che intendevasi impiantare. Altre due gallerie furono portate fino alla profondità di metri 40 ciascuna; e dall'assieme di queste tre opere furono estratte circa altre 1.200 tonnellate di combustibile.

Però il lignite consumato negli studi e nelle ricerche fatte non oltrepassa le tremila tonnellate:

il resto, una grande massa estratta di più di 1.000 tonnellate, prese fuoco nel fondo della vallata ove andò distrutta senza niun profitto.

Le trincee aperte e le teste delle gallerie erano protette dalle acque mercé una palizzata riempita e rafforzata verso terra mediante fascine e creta; si otteneva così uno spiazzale sufficiente al deposito dei carboni che si estraevano dalle gallerie; ma questo insufficientissimo lavoro di difesa, che non doveva essere che provvisorio; fu per; disgrazia completamente portato via dalle acque nella grande piena del 1879-80, e vennero così le gallerie tutte interamente sconvolte e distrutte dalle alluvioni. Altri grandi lavori iniziati, per entrare nel banco di lignite presso il mare, furono quindi abbandonati essi pure.

A maggior chiarimento di questo studio preliminare diamo qui uniti: una pianta generale del bacino carbonifero di Conidoni nella 2° Calabria, bacino che non misura meno di seimila ettari quadrati; una pianta indicante i siti dove fu ritrovato il lignite, e le indicazioni dei progetti e degli scavi che furono fatti; nonché un profilo.

Diremo infine, che fra le altre ricchezze minerali, le ricerche e gli studi geologici hanno fatto scoprire in quella regione della Calabria del Gipso di 1° qualità; del Kaolino; del Quarzo; del Talco; del Manganese; dell'Obsidiana; nonché delle Granate di una qualità inferiore, e delle arene che contengono quantità di Rubini.

Dette ricerche hanno menato del pari alla scoperta di un minerale di Piombo argentifero.

Analisi seriissime hanno constatato che 1.000 chilogrammi di minerale contengono 718 chilogrammi di Piombo e 790 grammi 518/1000 di Argento; sicché una tonnellata contiene 1,101 di argento.

Coloro che, interessandosi delle cose italiane, leggeranno questa relazione, troveranno, lo speriamo, che ogni commento sulla convenienza dell'estrazione del lignite di Conidoni è superfluo.

Difatti volendo pure per inverosimile ipotesi ridurre la potenza calorica del lignite alla metà di quella fornita dal Newcastle, si avrà che occorrono due quintali di lignite di Conidoni per pareggiare la forza di 100 chilogrammi di Newcastle. In questo caso i sei milioni di tonnellate di lignite, che, possonsi trasportare a lido di mare al prezzo di lire 4,38 la tonnellata, rappresentano tre milioni di tonnellate di carbone Newcastle al prezzo di lire 8,76, portato sulla marina di Briatico; invece di quello di lire 30, prezzo minimo che si paga oggi in Napoli.

E si pensi bene che, invece del 50, il lignite darà per certo il 70 per cento.

Ingegnere          

LORENZO  NAPOLI    

Conidoni anni '40 - La Ferrovia della Miniera

Gente che attraversa il vecchio ponte sul fiume spataro  (si noti la ferrovia)

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