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 Zungri "Rientra" Il Quadro di Mattia Preti

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Arte e fede a Zungri: "Rientra" Il Quadro di Mattia Preti

ZUNGRI L’esistenza della parrocchia di Zungri è annotata per la prima volta nel Regesto Vaticano del 13 ottobre 1311, pubblicato da padre Francesco Russo, dove si parla di un «presbitero, cappellano della Chiesa di Santa Maria di Zungri».

In un altro Regesto dello stesso periodo è, altresì, annotato un «presbitero Nicola, cappellano della Chiesa San Nicola di Zungri, che assolve al pagamento della decima». Ma oltre la chiesa parrocchiale consacrata a San Nicola di Mira ed al santuario mariano dedicato alla Madonna Santissima della Neve, è ubicato nel centro storico zungrese un altro edificio di culto: la chiesa di Sant’Anna. Il sito è molto antico e un tempo aveva sede la Confraternita del Rosario. In questa chiesa, comunque molto antica, fino al 1973 era presente un quadro trasferito alla Sovrintendenza per i beni culturali di Cosenza per il restauro. Salvo intoppi, prima della fine dell’anno, esso rientrerà nel suo luogo di provenienza. Il quadro, però, sarà trasferito nel santuario che dispone di idoneo sistema di antifurto. La circostanza, non proprio secondaria, é che il quadro destinato al rientro è assegnato, secondo un orientamento diffuso presso la critica, a Mattia Preti. Non esiste un documento ufficiale che ne attesti tale ipotesi.

Ma la circostanza è avvalorata dal fatto che fino a circa trent’anni fa era presente nel santuario stesso una tela della “Deposizione”, rubata e mai più ritrovata, attribuita con certezza allo stesso artista calabrese.

Il quadro che farà rientro è dedicato alla “Madonna del Rosario”. Artefice dell’operazione-rientro, l’energico sacerdote locale, don Felice La Rosa, il quale ha dichiarato: «Non nascondo una profonda commozione all’idea che un quadro artisticamente così importante, sia restituito alla sua comunità. Ma l’importanza è anche di natura spirituale, perché dai ricordi che ho attinto dagli anziani del paese ho scoperto quanto importante fosse il quadro in questione nel loro percorso di fede. Non è casuale che la Madonna del Rosario sia ancora oggi un culto praticato dai fedeli con rigogliosa intensità».

Un’altra opera d’arte andrà così ad arricchire il santuario mariano ubicato nel centro storico di Zungri. Per comprendere fino in fondo l’importanza della tela, forse vale la pena ricordare che Mattia Preti è considerato uno dei pittori più importanti del Seicento. Le sue opere sono ospitate da ben ventisei città italiane e sedici estere.

Nel catalogo di J.T. Spike le opere assegnate all’artista sono 520. Da sottolineare come la tela che sarà restituita al suo luogo d’origine testimonia, ancora una volta, la centralità dei santi e dei temi eucaristici e mariani, nell’arte pittorica del “Cavaliere Calabrese”.

In tal senso vi è da aggiungere che la sua produzione, e la tela che sarà consegnata alla parrocchia zungrese lo conferma, è decisamente influenzata dalle direttive tridentine e gesuitiche. A tale riguardo, Sant’Ignazio di Loyola ebbe a scrivere: «Non è l’abbondanza del sapere, che sazia e soddisfa l’anima, ma il sentire e gustare le cose interamente. Il pittore deve narrare pensando ad un pubblico vasto e poco selezionato e deve essere capace in breve di accendere fantasia e cuore».

Un orientamento al quale, il più importante pittore calabrese di tutti i tempi, sarà sempre aderente e che fa capire ancora di più la sua celebre espressione rivolta di sovente ai poveri: «Per voi dipingo, non avendo per me bisogno di nulla».

Corrado L’Andolina - Pubblicato su Calabria Ora il 18 novembre 2010, p. 36

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