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 "Gurnèa" di Bruno Cimino   Giornalista Scrittore

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"Gurnèa"

una storia di:

nimici, eroi e spirdi

Gurnèa è un rione della città di Tropea. Il nome è sopravvissuto nei secoli nonostante la spessa polvere dell’apatia sociale accumulatasi durante il divenire della storia.

Il luogo, oggi, è una ridente periferia con abitazioni private, qualche albergo, strade e giardini di arance e limoni.

Nel 1495 era radura selvaggia di fitta boscaglia.

I soldati francesi di Carlo VIII, in lotta contro gli Aragonesi per il dominio dell’Italia meridionale, assediarono l’imprendibile Tropea alleata con re Ferdinando II d’Aragona.

L’assedio durò diversi giorni sino a quando, teso un tranello, vi fu uno scontro impari e cruento con un drappello di soldati tropeani usciti in avanscoperta dopo essere stati ingannati da una finta ritirata dei Francesi.

Quasi tutti i soldati tropeani furono trucidati e i loro corpi giacquero in una gurnèa (che vuol dire pozzanghera) di sangue.

Nella prima parte del romanzo "Gurnèa" si inseriscono personaggi realmente vissuti ed altri nati dall’immaginazione dell’autore.

La storia narrata, tra fantasia e realtà, è un tentativo per non cancellare l’eroico avvenimento realmente accaduto e conclusosi tragicamente.

Nella seconda parte (siamo nel 2095) alcuni personaggi, 'rinati' da quella immane tragedia, rivivono e continuano, in un futuro immaginario, una storia d’amore spezzata a testimonianza che solo i grandi sentimenti possono sconfiggere il tempo e lo spazio.

INCIPIT

[...] Era il 21 giugno 1495, una domenica con i profumi dell’estate. La natura, orgogliosa di se stessa, esponeva le sue creazioni in una coreografia d’immagini dai mille colori. I fiori, gli alberi, le siepi, i sassi, i ruscelli, il mare recitavano la propria parte e tutt’insieme inneggiavano alla vita. Ma avanzava la morte. [...]

[...] Lo aveva pianto tutta la notte ed anche il giorno seguente, fino al tramonto. Ora era lì, fredda e impassibile, davanti ad un corpo inerme che non riconosceva, con lo sguardo che vagava sereno nel vuoto alla ricerca di qualcosa che più non ricordava. [...]

[...] Remoti residui di istinti umani mossero la mano di Rossella che accarezzò i riccioli di Damiano. Poi abbassò la testa e lo baciò sulle labbra. Chiuse gli occhi per cercare nella più profonda oscurità un sorriso antico che riaffiorò per un istante e per quell’attimo infinito desiderò che quel giovane immobile si svegliasse. Lo accarezzò ancora con un’espressione irrequieta, e non ricordò più il sorriso dei suoi occhi e la forza delle sue braccia quando la stringeva a sé. [...]

[...] Camminava leggera, con lo sguardo fisso verso l’orizzonte, guardava nel nulla. Passato, presente e futuro erano finalmente un’unica realtà temporale, in quel momento solo per lei. Sembrava scivolasse per la strada che conduceva al mare, sorretta da nuvole invisibili che aleggiavano sotto i suoi piedi. Infine scomparve nel buio e si unì alla notte e alle stelle. [...]

CURRICULUM

Bruno Cimino è nato a Tropea (VV) il 17 novembre 1952. Dopo la Maturità e dopo aver frequentato la Scuola Superiore di Giornalismo ad Urbino fonda, con alcuni amici, una delle prime emittenti radiofoniche private d’Italia: Radio Tropea.

Nei primi anni Ottanta, trasferitosi a Roma, inizia una serie di collaborazioni giornalistiche che continuano sino al 2006, tra le quali: "Nuove Dimensioni", "Abitare A", "L’Internazionale", "Fabbrica e Società", "Le Segrete Cose", "Stargate Magazine".

Nello stesso periodo è direttore responsabile de "Il Gazzettino di Tropea e Dintorni", direttore artistico del Teatro Santa Francesca Romana e dell’Accademia del Sole, nonché presidente del Movimento dei Liberi Pensatori.

Negli anni Novanta dirige il magazine "Il Mecenate" e fonda il mensile "Periferie".

Nel 2007, dopo aver girato qualche cortometraggio, inizia un periodo di intenso impegno nel campo cinematografico con la realizzazione della manifestazione Tropea Film Festival.

In ognuna di queste attività, al suo fianco, c’è Bruna Fiorentino la compagna con la quale vive e condivide i tanti progetti letterari e, appunto, cinematografici. Grazie a questo sostegno nascono le pubblicazioni "Amo la mia terra" e "Immagini di Tropea", ma anche i film "Karma" e "Non per tutti è Natale".

In precedenza Bruno Cimino aveva firmato la regia e la sceneggiatura del mediometraggio "Un amore chiamato Tropea" e pubblicato "Tropea, perla del Tirreno", "Inchiostro di Sangue", "Riflessioni", "Tutto Tropea e Dintorni", "Misantropie"

Pubblicato nel 2009

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