calabria.gif (532 byte)

logo.JPG (15023 byte)

 Libro su San Carlo Borromeo di Fabiola Giancotto

 Presentazione a Zambrone        Zambrone 

la presentazione dell’opera

San Cargo Borromeo

visto

dalla Giancotto

Zambrone - C’era molta gente la scorsa domenica pomeriggio nella piazza Otto marzo per assistere alla presentazione del libro "Per ragioni di salute. San Carlo Borromeo. Nel quarto centenario della canonizzazione 1610-2010".

L’autrice del saggio, edito Spirali, è Fabiola Giancotti, calabrese di nascita e milanese d’adozione.

Il testo annovera mille pagine. La scrittura della ricercatrice è fluida e lineare. Imponente il corredo iconografico. Cuore del testo: il dizionario e il glossario del santo. Soggetti organizzatori: Comune, Parrocchia "San Carlo Borromeo", associazione "Amici di Aldo Ferraro", Pro loco, Centro studi umanistici e scientifici Aramoni.

  • Il primo a prendere la parola è stato il sindaco, Pasquale Landro, che, dopo avere messo in evidenza come San Carlo rappresenti un collante solido per la comunità, ha esaltato la figura del santo «sia come riferimento religioso che civile».

  • A seguire don Luigi Scordamaglia, parroco della locale comunità, per il quale «al fine di contrastare la crisi dei tempi, bisogna ripartire dalla vita concreta di questo straordinario personaggio».

  • Articolato e ricco di riferimenti biblici e teologici, l’intervento di don Pasquale Sposaro, sacerdote presso la parrocchia di Santa Marina Vergine, della frazione di San Giovanni. «Salute e salvezza - ha affermato - costituiscono un binomio inscindibile. L’idea di un Dio che guarisce sul piano fisico e spirituale è il presupposto di ogni guarigione interiore».

  • È stata poi la volta di don Nicola Berardi, sacerdote presso le comunità di Daffinà e Daffinacello, il quale ha ricordato come «l’esempio del santo abbia costituito uno stimolo, per molti giovani, per l’adesione alla vita ecclesiastica».

  • La riflessione di Fabio Cotroneo, invece, è stata incentrata su un aspetto peculiare del libro: «Gli scritti, le parole pronunciate durante le omelie, i discorsi, rappresentano un elemento portante del saggio in esame. La lingua del santo, nei suoi contenuti e messaggi risultano di estrema attualità. Per apporre un mattoncino in direzione del progresso incentrato su una scelta valoriale di alto profilo, San Carlo Borromeo offre, a distanza di quattro secoli, parole, azioni e stili di vita quanto mai attuali».

  • A seguire i saluti di Mario Ambrosi presidente dell’associazione “Amici di Aldo Ferraro” e di Antonio Furchì.

  • A prendere la parola è poi stato l’assessore provinciale alle Politiche sociali, Pasquale Fera, il quale, dopo avere auspicato una politica sempre più orientata da valori nobili e alti, ha sottolineato come «la trasformazione è prima di tutto un dato culturale».

  • Michele Zappino, scultore ed ex docente presso l’Accademia di Brera si è soffermato sulle opere d’arte dedicate al santo di Arona. Lo scultore zungrese ha quindi consegnato alla scrittrice una statuetta in terracotta, da lui realizzata, raffigurante San Carlo Borromeo.

  • È stata poi la volta di Aldo Gerbino, docente universitario presso la facoltà di Medicina di Palermo, di Anatomia generale, poeta e critico d’arte, il quale ha focalizzato l’attenzione «sull’architettura intellettuale del saggio, che segue tutto il percorso della vita del santo». Il cattedratico ha poi rapportato la peste di Milano con quelle analoghe che colpirono altre realtà nazionali, come Palermo o Venezia. A tale riguardo ha scandagliato similitudini e differenze nell’approccio all’epidemia. In particolare, ha operato un raffronto fra Giovanni Filippo Ingrassia, padre della Medicina legale moderna, che contrastò l’avanzata della peste a Palermo e San Carlo Borromeo che si adoperò in un’analoga operazione a Milano.

  • L’ultima ad intervenire, Fabiola Giancotti, la quale sull’origine della ricerca ha chiosato: «Il quarto centenario della canonizzazione di San Carlo Borromeo è un evento di grande importanza che offre spunti e interessi di riflessione sull’attualità dei suoi insegnamenti e del suo pensiero. A Milano, San Carlo è un sole che splende sempre».

A fare da cornice all’evento, una suggestiva mostra fotografica rievocativa delle feste patronali nel capoluogo tirrenico del secolo scorso, curata dall’ “Associazione dell’angelo”.

Gli interventi sono stati moderati da Corrado L’Andolina, presidente dell’associazione Aramoni.

R. V. - Pubblicato su Calabria Ora il 21 giugno 2011, p. 43

Il tavolo dei relatori

L'Intervento Fabio Cotroneo

L'Intervento del professore Aldo Gerbino

Lo scultore Miche Zappino consegna la statua di San Carlo alla scrittrice

La scrittrice Fabiola Giancotto e il moderatore Corrado L'Andolina

La mostra fotografica rievocativa delle feste di San Carlo Borromeo a Zambrone

Parte del Pubblico dell'evento

La Torta della professoressa Mangone

La Torta di Domenica Grillo

Torna Su

Comunicato Stampa

Il 19 Giugno la presentazione del libro di Fabiola Giancotto: "Per ragioni di salute. san Carlo Borromeo nel quarto centenario della canonizzazione 1610-2010"

Zambrone - Il 19 giugno nella piazza Otto marzo di Zambrone, verrà presentato il libro "Per ragioni di salute - San Carlo Borromeo, nel quarto centenario della canonizzazione 1610-2010" di Fabiola Giancotti, edito Il Club di Milano, Spirali.

Trattasi di un volume di ben mille pagine, la metà delle quali dedicata al dizionario e al glossario del santo di Arona. Una sorta di opera omnia scritta quasi con acribia medievale. Il libro, a dispetto della mole, risulta agevolmente leggibile, frutto di una scrittura essenziale e diretta che riesce ad essere incisiva e immediata. La scrittrice, che ha origini calabresi, ha arricchito il testo con una raccolta fotografica di quadri, sculture e varie opere dedicate a San Carlo.

L’evento, unico su scala regionale, è frutto di un’operazione sinergica tra l’amministrazione comunale, il Centro studi umanistici e scientifici Aramoni, la parrocchia locale dedicata proprio al santo di Arona, l’associazione amici di Aldo Ferraro e la Pro loco. In pratica, tutti i soggetti che occupano la scena pubblica zambronese.

Il culto dei cittadini del piccolo centro tirrenico per San Carlo Borromeo è antico e molto partecipato. Proprio per questo la scrittrice lo ha prescelto quale sede per la presentazione del libro.

L’introduzione del testo sarà realizzata da don Luigi Scordamaglia guida spirituale degli zambronesi e dal sindaco Pasquale Landro. Interverranno, poi: Fabio Cotroneo presidente della Pro loco, Mario Ambrosi presidente dell’associazione Amici di Aldo Ferraro, Antonio Furchì presidente dell’associazione dell’Angelo che organizzerà un’esposizione d’ispirazione religiosa con sette artisti, Pasquale Fera assessore provinciale alla Pubblica istruzione.

Parteciperanno, inoltre: don Pasquale Sposaro parroco presso la frazione San Giovanni e don Nicola Berardi parroco presso le frazioni Daffinà e Daffinacello.

Le relazioni saranno affidate a: Aldo Gerbino critico d’arte e poeta e a Michele Zappino, scultore ed ex docente presso la Galleria di Brera.

Concluderà gli interventi la stessa scrittrice.

Corrado L’Andolina, presidente del Centro studi umanistici e scientifici Aramoni modererà gli interventi. Mariella Epifanio, segretaria della Pro loco zambronese, coordinerà le operazioni per la mostra fotografica dedicata alla devozione per San Carlo Borromeo a Zambrone.

Debutta "Per ragioni di salute"

Zambrone, Fabiola Giancotti presenta il libro su San Carlo Borromeo

Zambrone “Per ragioni di salute. San Carlo Borromeo, nel quarto centenario della canonizzazione 1610-2010”. È il titolo del libro scritto da Fabiola Giancotti, calabrese di nascita e milanese d’adozione.

Il testo, edito Spirali, è preceduto da una presentazione di monsignor Franco Buzzi, prefetto della Veneranda Biblioteca Ambrosiana e verrà presentato a Zambrone il prossimo 19 giugno.

La scelta sul sito di presentazione non è casuale, in quanto il patrono del piccolo centro tirrenico è proprio San Carlo Borromeo e ciò sin da 1725.

Si tratta della prima presentazione effettuata sul territorio regionale. Un’opera monumentale di oltre mille pagine che va letta, ma anche vista e ammirata. Essa, infatti, include le riproduzioni delle opere d’arte dedicate al santo realizzate su scala internazionale da artisti del calibro di Michail Anikushin, Valentin Tereshenko, Alfonso Frasnedi, Gunter Roth e dal calabrese Saverio Ungheri.

La ricerca condotta dalla scrittrice originaria del catanzarese, offre lo spunto per riflettere su circostanze e idee che risultano di estrema contemporaneità. Cosa lega San Carlo alla Calabria ? Quali, i modelli relazioni proiettabili nella realtà contemporanea ? La prima domanda richiede una risposta articolata.

Il precettore del santo, infatti, fu Guglielmo Sirleto, calabrese doc. Non è casuale che proprio su proposta del suo ex allievo, papa Pio IV lo innalzò al cardinalato nel concistoro del 12 marzo 1565. Per ben due volte, poi, San Carlo tentò, invano, di procurargli la tiara papale (1565 e 1572). Dal maestro calabrese, San Carlo ereditò una virtù sempre più rara, ieri come oggi: l’umiltà (che divenne poi il suo motto prediletto). Un altro collegamento significativo tra i religiosi calabresi e il santo lombardo è dato da due prelati.

Il primo è Gaspare Ricciulli Del Fosso. Nato a Rogliano (Cs) il 6 gennaio 1496 entrò nell’ordine dei Minimi di San Francesco nel 1509 e divenne vescovo di Reggio Calabria nel 1560. Nella sala capitolare della cattedrale di Reggio, il vescovo è ritratto di fronte a un tavolo sul quale è depositato un gruzzolo di monete. L’episodio è rivelatore di un dettaglio tutt’altro che secondario. L’alto prelato, infatti, amico di San Carlo e strenuo collaboratore nelle fasi finali del Concilio di Trento, fu promotore di una delle raccolte di soldi più generose d’Italia, il cui risultato venne poi consegnato al santo milanese per fare fronte alla peste del 1576.

Il secondo, monsignor Annibale D’afflitto, vescovo di Reggio Calabria dal 1593 al 1638, ispirò tutta la sua vita spirituale e pastorale a quella del santo.

In virtù di tali solidi collegamenti, il culto di San Carlo si diffuse in vaste aree della Calabria: Scilla, Condofuri, Caulonia e Cassano Jonio. Le relazioni esaminate, consentono di rispondere al secondo quesito. I rapporti tra il santo di Arona e il Calabresi, si alimentano di amicizia, solidarietà e insegnamenti reciproci. Un modello sul quale, senza retorica, occorrerebbe riflettere.

Il filo conduttore del saggio di Fabiola Giancotti è il seguente: per San Carlo Borromeo, le ragioni della battaglia per la vita coincidono con quelle della salute. E la salute, innanzi tutto, é un dato di natura intellettuale. La domanda sorge spontanea: e se fosse proprio questo un nuovo ed efficace modello relazionale tra Nord e Sud ? Tra la Calabria e la Lombardia ? Una rivoluzione che, guarda caso, prenderebbe le mosse dal Rinascimento.

Corrado L’Andolina - Pubblicato su Calabria Ora il 16/6/2011, p. 37

L'invito e la locandina dell'evento

Torna Su

Home Page >>====> di

logo.JPG (15023 byte)

e-mail:  Piapia@Poro.it

Di Bella ©CopyRight 2000