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 Zambrone   Comune del Poro

 Vibonesiamo.it, Sondaggio: Evento più bello del 2011 al Tamburello Festival

L'Angolo di Corrado - Eventi sul Poro

Natale inglese a Zambrone   di Mariella Epifanio

Tamburello 2012  2011  2010  2009  2008  2007  2006  2005

Pronto Estate 2012 - Guida de Poro

"Calabria Bizantina - Il Poro" - Convegno a S. Giovanni

Il canto del Pettirosso. Morti bianche a Zambrone

La Partita di Calcio Reggina-Empoli dedicata ad Aldo

La Reliquia di San Francesco di Paola a Zambrone

La Pizzeria Aramonese di Zambrone  ...dal 1936

L'indimenticato ALDO - Cerimonia a Zambrone

Pronto Estate 2011 - Guida di Turismo e Cultura sui Comuni del Poro

Presentazione del libro su San Carlo Borromeo

Il Bicentenario del Comune

La Farfalla di Zambrone

Tamburello Festival 2010 

Mastro Vincenzo e il Vecchio mondo zambronese

Pronto Estate 2010 - Guida del Poro

Fede e Vicende Religiose Libro di Corrado L'Andolina

Pirapora - Agriturismo del Poro

Le Danze del poro

Quel suo "Parco Storico"

Associazione Aramoni

Capo Cozzo

Il Sogno di zEno

Madama

Zambrone Mare

Daffinà

Daffinacello

San Giovanni di Zambrone

Le Cento Pagine di Tarantella di F.co Vallone

Il Comune di Zambrone si estende su una superficie di 24,36 km2 ed ha una popolazione di 1.800 abitanti; si trova a 20 km a ovest da Vibo Valentia ed è situato a 222 metri sul versante nord orientale del monte Poro. I suoi primi abitanti furono gli sbandati Aramonesi, che scacciati da re Roberto d'Angiò, si rifugiarono nell'attuale territorio dove fondarono appunto questo paese.

Vocazione turistica di Zambrone grazie alla sua bellissima e lunga spiaggia e anche un centro molto importante per la floricultura, la pastorizia e per la produzione di cereali, ortaggi, uva olive e frutta.

Feste:

San Nicodemo, il 12 marzo nella frazione di Daffinà;

San Nicola, il 9 maggio nella frazione di Daffinacello;

San Giovanni, il 16 e 17 luglio nella frazione di S. Giovanni;

San Carlo Borromeo, il 3 e 4 novembre.

Sagre: "Prodotti tipici" il 19 agosto

 Elezioni Consiglio Provinciale di Vibo Val. del 13-14.4.2008

Zambrone e quel suo "Parco Storico"

Ma erano meglio i borboni o i francesi ? In epoca di secolarizzazione, dittatura di gieffini, tronisti e veline, nessuna meraviglia se la domanda comporti uno strabuzzamento degli occhi del malcapitato interlocutore. Si discute di eventi che hanno interessato il territorio calabrese due secoli addietro, ma non manca chi é convinto che la discussione verta su vicende risalenti ad un’epoca giurassica.

Eppure, anche a Zambrone c’è chi non si sottrae alla domanda iniziale… In linea di massima si può affermare che quanti si sono formati alla scuola della sinistra hanno spiccate simpatie per i francesi. Gli altri, invece, tendono a simpatizzare per i borboni. In ogni caso, è fuori discussione, sia per i primi che per i secondi, che l’istituzione dell’ente "Parco storico rievocativo del decennio francese" realizzata con legge regionale numero 2 del 15 gennaio scorso rappresenta un’importante novità culturale e amministrativa.

Fra i Comuni inclusi nel Parco c’è anche Zambrone. La notizia è stata accolta dagli amministratori locali con soddisfazione. In effetti il Comune di Zambrone con tale inserimento è destinato ad acquisire una visibilità storico-culturale che si coniuga con la sua vocazione naturale turistica. Al riguardo si evidenzia l’esistenza di tracce del "decennio francese" su molte realtà del litorale che impongono un approfondimento nella ricerca delle dinamiche socio-politiche dell’epoca. Zambrone, certamente, rientra tra questi comuni.

Il Parco offre un’opportunità di indagine storica che coniugata alle potenzialità ricettive del territorio può produrre risultati significativi. Una curiosa coincidenza: l’ultimo numero di "Cronache Aramonesi" conteneva uno specifico articolo che rievocava le vicende locali del decennio 1806-1816, dal titolo: "Zambrone e il brigantaggio antifrancese". Dopo la battaglia di Mileto le truppe francesi ebbero la meglio su quelle anglo-borboniche.

Cosicché il brigantaggio, ispirato anche da personalità vicino ai borboni venne duramente represso dal generale Carlo Antonio Manhés.

Nell’archivio privato della famiglia Toraldo di Francia, di Tropea, sono stati individuati i nominativi dei venti zambronesi che dopo la vittoria dei francesi: "depositarono le loro armi e si diedero alla fatica".

Per la precisione: due di Daffinacello, uno di Daffinà, uno di San Giovanni e sedici di Zambrone capoluogo.

Una buona base di partenza utile ad avviare un’approfondita e rigorosa ricerca storica. Bernard Berenson ha scritto: "La storia è l’arte che non rinnega la conoscenza dei fatti".

Corrado L’Andolina    Pubblicato su Calabria Ora il 6 marzo 2009, p. 36

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Antropologia & dintorni

Le Cento Pagine di Tarantella

 Una grande tradizione storico-popolare nel libro di Corrado L’Andolina

Il titolo breve“Ayay” incuriosisce e “pesca” il lettore sin da subito mentre il sottotitolo specifica  chiaramente l’interessante tematica trattata: “incursioni nelle tarantelle calabresi e dintorni”. Stiamo parlando del libro di Corrado L’Andolina a cura del centro studi umanistici e scientifici “Aramoni” pubblicato proprio a pochi giorni dalla quinta edizione del “Tamburello Festival” che si tiene annualmente a Zambrone. Ayay, quasi cento pagine che ripercorrono, in modo ricercato e preciso, un’indagine inedita effettuata direttamente sul campo sulla rappresentazione e sul simbolismo più profondo del Sonu a ballu in Calabria. Duemila anni di storia, un segmento della tradizione popolare che, più volte, è stato purtroppo travolto e stravolto, ma anche fortunatamente recuperato e rigenerato, rielaborato. Un sonu a ballu definito da Corrado L’Andolina “punta di diamante della cultura popolare, una danza, la tarantella, che è entrata nel dna del popolo calabrese, fino ad assumere anche connotati di religiosità profonda”. L’Andolina effettua un vero e proprio scavo archeo-antropologico all’interno delle feste popolari più arcaiche dai forti richiami ed antiche radici e tradizioni (Gioiosa Superiore, Polsi, San Sosti, Reggio Calabria, Riace). C’è tanta sensualità tra i significati più immediati di questa musica Sonu a ballu, ma anche immediatezza, spontaneità, ritmo, passione. L’Andolina in questo suo scritto più volte avverte con forza la necessità di una seria ricerca, di riflessione, di studio e di una conoscenza che deve combattere l’approssimazione e la banalizzazione che molte volte pervade anche  questo genere musicale e che, in modo distorto, arriva sui palchi o per le strade dei nostri paesi. In fondo è l’eterno battersi del folklorico con il folkloristico per far emergere la cultura popolare senza inserimenti di comodo rispettando le modificazioni dovute alla storia e alle interferenze culturali che sono invece naturali col passare del tempo.

Tra i capitoli dell’elegante volume “Tarantella e mito”, con in primo piano le tarantelle calabresi e la loro lettura tra storia e leggenda; “l’origine storica della Tarantella” dal morso della Lycosa tarentula alla “Casa di San Paolo”; “Ammaliati dalle tarantelle” con riferimento anche a musicisti, pittori e danze popolari.

Corrado L’Andolina effettua poi una comparazione con cenni sulle diverse tarantelle del Sud Italia. In particolare di quella napoletana, della ‘ndrezzata amalfitana, del saltarello, della Pizzica de core e della danza delle spade di derivazione salentina. Un particolare capitolo è dedicato alla Viddhaneddha, una danza di derivazione greca, e al ruolo del mastru d’abballu segue poi la tarantella riggitana e quella maffiusa. Alla tematica della danza tradizionale grecanica e a quella arberesh vengono dedicati altri due interessanti capitoli del volume. Per chi volesse approfondire sul tema degli strumenti musicali utilizzati nelle tarantelle calabresi, Corrado L’Andolina cura alcune schede, dalla chitarra battente all’organetto, dalla zampogna alla ciaramella, dal tamburello alle castagnette, dal triangolo alla fidula ad arco. Interessante nel lavoro, il capitolo sull’attualità del Sonu a ballu tra reminescenze e prospettive dove Corrado L’Andolina denuncia, in modo forte, come in molte, troppe manifestazioni pseudoculturali si attinge alla retorica dei luoghi comuni su; “la riscoperta delle tradizioni musicali, la valorizzazione delle radici popolari, l’esaltazione dell’identità culturale”.

Alla fine, tra le righe del capitolo conclusivo, L’Andolina spiega il motivo “semplice” della pubblicazione: “amo le tarantelle e penso che la loro storia meriti di essere conosciuta e diffusa”.

Franco Vallonem  -  Pubblicato su CALABRIA ORA il 13/8/2008 (P. 26)

LA NOTTE DI SAN LORENZO TRA DANZE E MUSICA

Successo per il concerto itinerante sul lungomare di Zambrone nell’ambito della rassegna provinciale

Il concerto itinerante che si è svolto sul lungomare di Zambrone lo scorso dieci agosto ha registrato significativi apprezzamenti, infatti il coinvolgimento dei turisti è andato ben al di là di ogni più rosea aspettativa. Sulla spiaggia sono stati improvvisati balli e canti. Turisti in visibilio per la zampogna a chiave, l’organetto e il tamburello. Il concerto è stato eseguito da: “I suonatori dell’Istmo d’Italia”. Due gli artisti che ne fanno parte. Il primo è Andrea Bressi, ventidue anni, cantante, studioso e suonatore di pipite, organetti, chiatarre battenti, tamburi a cornice. Le sue capacità musicali sono unanimemente apprezzate per originalità e intensità di esecuzione. Il secondo, Daniele Mazza, ventuno anni è costruttore e suonatore di pipite, zampogne, lire, chitarre battenti e tamburelli. Egli è abilissimo costruttore di pipite che vengono ricavate dal legno tipico dell’area catanzarese: gelso, erica, ulivo, palissandro, melo. L’iniziativa si è svolta nell’ambito della manifestazione “I suoni della notte di San Lorenzo” ideata dal professore Vito Teti, attuale assessore provinciale alla Cultura. L’organizzazione è stata curata dal Centro studi umanistici e scientifici “Aramoni” ed è stata inserita nell’ambito del Tamburello festival che si svolgerà a Zambrone il prossimo 18 agosto.

Corrado L’Andolina        Pubblicato su CALABRIA ORA il 13/8/2008 (P. 28)

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GEMMA BLU Zambrone da scoprire

di Corrado Landolina

Lorigine di Zambrone è descritta dal Barrio nel saggio: "De antiquitate et situ Calabriae". Secondo lo storico del Settecento nel 1307 Carlo II concesse al figlio Roberto il titolo di duca di Calabria. Il ducato offriva ai principi rilevanti entrate per la loro corte e spesso il suo governo veniva affidato a un Viceré. In questo periodo si formò il primo nucleo abitato di Zambrone. Antichi testi narrano che in tempi remoti sorgeva sul Monte Poro "luogo lieto di pascoli e di seminati", la città di Aramoni. Il re Roberto d’Angiò ne decise la distruzione intorno al 1310.

Le cause sono da ricondurre, secondo quanto affermato dallo stesso Roberto d’Angiò "alla malvagità dei suoi abitanti". Si narra che gli aramonesi sfuggiti alla devastazione, si riversassero sulle coste in cerca di rifugio. Essi si stabilirono lungo la fiumara Potàme, in località San Giovannello, oggi costituitala un nucleo abitato denominato Madama. In quegli anni, però, le coste erano minacciate dalle incursioni dei pirati. Gli aramonesi furono così costretti ad abbandonare ancora una volta le case per cercare dimora sicura verso l’interno collinoso.

Qui trovarono riparo e costruirono tre villaggi che, in memoria della loro consanguineità, chiamarono con tre nomi inizianti con la medesima lettera Z e cioè: Zambrone, Zaccanopoli, Zungri. Probabilmente, però, la popolazione aramonese si stabilì in villaggi preesistenti e di origine magnogreca. Zambrone, infatti, a giudizio di monsignor Pugliese, apprezzato storico tropeano, indicherebbe i discendenti di Zambros, antico patriarca e suo presunto fondatore. Paese per vocazione votato all’agricoltura in ragione di un territorio che costituisce un vero microcosmo di tutto ciò che richiama alla produzione primaria: fertilità dei campi, splendidi terrazzi che degradano, allargandosi, verso il Tirreno;  splendida macchia mediterranea, con cespugli rigogliosi di mirto, distese accecanti di trifoglio, chiazze lussureggianti di roveti e ulivi e lecci, robinie e pioppi, salici e fichi e vigneti sparsi sulle balze e rettangoli perfettamente disegnati di cipolla rossa un po’ dappertutto. Una cornice di mille tonalità di verde che si affaccia sull’azzurro del Tirreno e ne costituisce il contrappunto dando la sensazione di voler rifiutare l’omologazione della modernità portata dal turismo.

L’angolo più suggestivo del territorio è rappresentato dalla "Marinella" sita in località Capo Cozzo. Una suggestiva conca marina, incastonata tra la bianchissima e sottile sabbia e l’acqua verde cristallina del Tirreno.

L’evento estivo più importante è il Tamburello festival che si svolge il diciotto agosto. Due i concerti previsti per la prossima quinta sua edizione. Il primo degli "Arcuevi", giovanissima band del Salento, eseguirà pizziche e tarante pugliesi; il secondo dei "Karakolufool" metterà sul palco artisti di valore assoluto quali Mimmo Cavallaro e Fabio Magagnino, Cosimo Papandrea e Manuella Cricelli, Andrea Simonetta e Carmelo Scarfò, Daniela Bonvento e  gli attori del teatro Proskenion. La manifestazione sarà poi arricchita da una ricca esposizione di arte e artigianato calabrese, una vera e propria "Galleria d’arti e... mille sapori !", dal ballo d’amore di Mata e Grifone, da due sagre in contemporanea (dolce e salato) e dal ballo storico rievocativo della cameiuzza.

Corrado Landolina -Pubblicato su CALABRIA ORA il 23/7/2008, pag.V ORAESTATE

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 Alumedicandela

ALLA "PRAIA" LA TRADIZIONE DIVENTA SCOPERTA

L’hotel ristorante “La praia” è stato fondato nel 1975 da Nicola Barbieri, uno dei primi, sul territorio comunale, a credere nelle potenzialità turistiche di Zambrone. Attualmente, il locale è gestito dai suoi figli, Giuseppe e Niki e dalla moglie, Lorenza Grillo. Il locale si caratterizza per accoglienza, efficienza e per la cortesia dei gestori. Oltre a vitto e alloggio, offre anche i servizi tipici di ogni lido: parcheggio custodito aperto al pubblico, bar ristoro, noleggio di ombrelloni, sedie sdraio e lettini, pedalò e canoe. Esso è stato recentemente ristrutturato. La pensione affaccia sul mare. Il panorama offerto è ammaliante. Verso l’imbrunire, spesso si intravedono in lontananza, ma nitidamente, le isole Eolie. Uno spettacolo immortalato dalle fotocamere digitali, ma anche dalle menti di tanti turisti catturate dalla rara bellezza del paesaggio. Uno dei punti di forza de “La praia” è certamente rappresentato dalla tipicità della sua cucina. A Zambrone, il turismo è una scoperta ancora giovane (poco più di trent’anni). Non a caso, i piatti della tradizione affondano la loro radice nella ultra bimillenaria civiltà contadina. Lorenza Grillo è anche la cuoca del locale che svela la ricetta di uno dei suoi pezzi forti culinari.

Il piatto

"Fileia con ceci". Ingredienti per quattro persone: 300 grammi di fileia (farina di grano duro e acqua); 300 grammi di ceci; peperoncino, semi di finocchio, olio di oliva, sale.

Preparazione

Impastare la farina (200 grammi) con l’acqua finché l’impasto risulterà né duro, né morbido; far riposare la pasta mezz’ora, formare dei bastoncini e attorcigliarli al cosiddetto “dinaco” (un particolare bastoncino di legno) stendendoli con le mani e poi estraendoli dal dinaco. Fare bollire i ceci messi precedentemente a mollo; quando sono quasi cotti aggiungere sale, alloro e peperoncino fresco. Fare bollire i fileia in acqua salata e a metà cottura trasferirli ben scolati nei ceci e ultimare la cottura aggiungendo olio.

Corrado Landolina - Pubblicato su Calabria Ora il 23/7/2008, p. III ORAESTATE

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 Cosaedove

 A ZAMBRONE LA FESTA DELLA CREATIVITA’

Antonietta Mamone coltiva la passione per l’arte e l’artigiano da sempre. Da principio per diletto e nei ritagli di tempo, poi, in maniera sempre più intensa e assidua. La poliedricità si riflette sui suoi manufatti. Tegole tradizionali plasmate e pitturate fino ad essere trasformate in raffinati suppellettili sono il suo pezzo forte. L’artista, però, si cimenta con successo anche nella lavorazione della terracotta. Un procedimento che richiede la padronanza di una tecnica appressa dopo tanti anni di esercizio. L’oggettistica realizzata in rame, risulta, anch’essa semplice e originale. Esistono, poi, un insieme di realizzazioni create con materie prime inimmaginabili. Pietre lavorate e disegnate con le tonalità accese del mediterraneo, pezzi di legno trasformati in ingegnosi attrezzi da cucina, sono l’ulteriore dimostrazione della sua versatilità. Antonietta Mamone ha partecipato a molte fiere ed esposizioni. Nelle sue opere ricorda con lucidità e dovizia di particolari, ogni aspetto legato al mondo antico: attrezzi, ma anche linguaggi, allegorie, usi, costumi, tradizioni, riti.

Le sue produzioni, realizzate interamente a mani, sono molto apprezzate dal pubblico, specie dai turisti. Esse denotano una spiccata tendenza a tradurre in arte i propri sentimenti. Nelle sue opere, l’artista non perde mai di vista la cultura di cui è figlia (quella contadina) e i valori da essa espressa: famiglia, fede religiosa e amore per la terra. Cura le sue realizzazioni con meticolosità e precisione ed ha la capacità di valorizzare gli angoli e i momenti più suggestivi del territorio. Da qualche settimana ha avviato un negozietto sulla via marina che rimarrà aperto al pubblico per tutto il periodo estivo.

Corrado Landolina Pubblicato su CALABRIA ORA il 23/7/2008, p. II ORAESTATE

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 Dove dormire

  • Hotel Sciabache     - Via Marina    - tel. 0963-392991; 0963-666271

  • Residence Park Oasi - Via Marina, 14 - tel. 0963-392564; 339-4413475

  • Hotel La praia       - Contrada Pantano - Tel. 0963-392086

  • Baia di Zambrone    - Contrada marina - tel. 0963-392233

 LIDI E APERITIVI

  • Paradiso del Sub       - Contrada marinella  -  tel. 0963-392058

  • Lido Club Il Geranio    - Via Capo Cozzo - tel. 0963-392066

  • Lido Il Calabriano       - Via Marina - tel. 0963-392096

  • Lido Il lungomare       - Via marina tel. 0963-392046

  • Lido Calabria Verde     - Contrada marina tel. 0963-392230

  • Lido Baia di Zambrone  - Contrada marina tel. 0963-392233 

  • Residence Blu Tropical   -Via marina tel. 0963-392898

LOCALI E DISCOTECHE

  •  Ristorante San Carlo - Via Nazionale - tel. 0963-392342

  •  Ristorante Valle Verde - Contrada Creta  - tel. 0963-394036

  •  Trattoria La giara - via Marina - tel. 0963-392711

  •  Pizzeria Il vascello - via Marina - tel. 347-4759718

  •  Trattoria La campagnola - Contrada Conturella  - tel. 0963-392283

  •  Agriturismo Pirapora  - Località Priscopio - tel. 0963-392961

  •  Wine Bar “Le volpi e l’uva” - Via Garibaldi - Tropea

Informazioni a cura di Corrado Landolina

 A TODOS LOS ZAMBRONESES DE BUENOS AIRES, MAR DE PLATA Y ROSARIO.

"Demandamos noticias de Grillo Giuseppe Cono, fecha de nadividad 23 de febraro 1881,emigrado in Argentina 1955, con su esposa Serafina Bova, primero alcade de Zambrone de posguera (1946 - Es nuestra intenciòn  definir una investicaciòn hìstorica y recuperar memoria de nuestros emigrados. Demandamos noticias de los hijos (Taddeo?), nietos y bisnietos, fecha de nascimiento, immigration, matrimonio, muerte y todas noticias posibles.

AGRADEREMOS LOS AMIGOS QUE NOS AYDERAN EN ESTO TRABAJO Y ANUNCIEREMOS LOS ARTICULOS EN ESTO SITO. MUCHAS  GRACIAS A TODO. UTILIZAR ESTO SITO POR COMUNICAR O ESTA DIRECCION, para avion:

Redazione di Cronache Aramonesi

Viale Gramsci, 3      89867  San Giovanni di Zambrone (VV) - Italia -

Zambrone Scalo e Marina

Zambrone Scalo e Marina vista da Daffinà

Zambrone - La Fiera istituita dal Comune per l'uno di settembre a fine anni Cinquanta

Aprile 1967 - Giacomo Mancini inaugura la costruzione degli alloggi popolari a Zambrone

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