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 Lorenzo Albino   Pittore

 >>====> Tropea

Lorenzo Albino

è nato a Tropea il 19 gennaio 1922. Apprende le prime nozioni di disegno dal padre, Saverio, il quale può considerarsi l'unico suo maestro. Fino all'età di 18 anni ha frequentato l'Istituto magistrale di Palmi per poi essere assunto all'Ufficio imposte di Tropea. Dal 1957 al 1960 ha insegnato disegno presso il Seminario vescovile. dal 1992 è stato professore di pittura presso l'Accademia "Fidia" di Vibo Valentia. Sposato con Luigia Capua, ha avuto 18 figli. Alla pittura si dedicò, in maniera costante e compiuta, dopo i 35 anni. Ha tenuto diverse personali e collettive in Italia ed all'estero. Le sue opere sono presenti nelle principali gallerie e collezioni private del mondo.Si è spento nella sua città il 27 dicembre 2005.

Ha tenuto collettive sin dal 1960 a Cosenza, Villa San Giovanni, Pizzo Calabro, Campobasso, Catanzaro, Parigi, Deauville, Milano, Napoli, Nizza, Faglia, Modena, Roma, Knokke (Belgio), New York, Torino, Torino, Torre del Greco, Varese, Firenze, Taverna, Messina, Foggia, Genova, Crescentino, Londra, Marsiglia, Taormina, Imola, Bamberd (RFT), Cracovia, Montecarlo, Spoleto, Siviglia, Fano, Tokio, La Spezia,Patti, Vienna, Zurigo, Riedt-Erlen, Hong Kong, Bari, Malta, Venezia.

E diverse personali a Catanzaro, Milano, Livorno, Torino, Milano, Monaco, Roma, Lamezia Terme, Parigi, Messina, Siderno, Sanremo, Verona, Patti, Catania, Venezia, Reggio Calabria, Crotone, Cosenza, Horw (Lucerna), Patti, Rombas (Zurigo), Salisburgo, Zona (Zurigo), Brescia, Jona, Winterhur, Soriano Calabro, Venezia e Vibo Valentia.

Ha ottenuto diversi premi e riconoscimenti, nazionali ed internazionali.

Di lui si sono interessati: Il Tempo, il iornale d'Italia, Il Popolo, Il Mattino, LìItalia, Scena illustrata, La Nazione, L'Avvenire Italia, Nuovi Orizzonti, La Gazzetta di Vigevano, La revue moderne des arts e de la vie, il Corriere della sera, Traguardi, Echi d'Italia, Arterama, Lo Scalino, Il secolo d'Italia, L'Opinion, La Notte, Il Telegrafo, Torino Arte, Il Miliardo, Arte Sud, il Corriere di Reggio, Il Messaggero, L Gazzetta del Sud, Espresso sera, Italia turistica, Il Gazzettino, Scena illustrata, Casa Oggi, Nuova comunità, Dimensione 80, il Giornale di Sicilia, Luzner togblatt, Prometeo, Calabria sconosciuta, La Sicilia, Stadt-Anzeiger, Scena Illustrata, Zurcher kunst szeme, Zuncher unteelander, Il Corriere di Roma, Die linth, La Provincia di Catanzaro, Calabria letteraria, La regione Calabria, New europe review, Stampa sera, Pronto ? Qui Calabria, La Piazza, La Repubblica, L'informazione, L'opinione e diverse televisioni, Rai e TV private.

Tra i Maggiori Critici e Storici dell'Arte che hanno scritto sulla sua Pittura ricordiamo: Maurizio Marini e Claudio Strinati che assieme a Maurizio Calvesi sono tra i più importanti storici e critici a livello Nazionale e internazionale. Poi Luigi Servolini, G. Battista Bini, Renato Civello, Marziano Bernardi, Dino Buzzati e tanti altri.

Tropea ha perso uno dei figli prediletti

di Francesco Felice D'Agostino

Dinanzi alla scomparsa di un uomo che è stata l'espressione più bella dell'umiltà e dell'operosità, ci sentiamo come oppressi e sgomenti mentre gli interrogativi fanno groppo al cuore nella speranza di trovare una risposta allo sconcerto che pervade la famiglia, gli amici che lo ebbero caro, i cittadini che riscontrarono in lui l'esempio di una vita intemerata.

Ad Albino, amico fraterno, che ad un amico generoso univa mirabilmente una mente eletta, noi diciamo: noi ti terremo gelosamente custodito nel più profondo del nostro petto, perché tu sei stato maestro di virtù e onestà. Se è vero che davanti alla morte l'enigma della condizione umana diventa immensa dando la sensazione che tutto sembra perduto, è pur vero che l'istinto del cuore ci aiuta a respirare l'idea di un annientamento definitivo della persona umana.

Un uomo semplice, buono, onesto e laborioso, sensibile ed affettuoso non può non lasciare traccia lungo il travagliato itinerario della nostra vita, la quale deve arricchire di nuovi valori il viaggio-missione dell'uomo forestiero, ma anche principe dell'esilio eterno.

La chiesa, che mai come in questo momento ci appare madre, perché tutto abbraccia e affratella, anche coloro che sono tiepidi e titubanti, appunto perché madre, mette a disposizione di tutti, piccoli e grandi segni con un linguaggio affettuoso di tenerezza. Un linguaggio che Albino ha fatto suo, non disdegnando di inserire il grande patrimonio di cui esso si compone nelle scelte di vita e di lotta perché si avverasse il grande sogno di quanti ancora credono nei valori della vita, che non può e non deve essere appannaggio di manigoldi e di furbastri, ma di coloro che si nutrono di sentimenti e di quella sorta di politica interna, che significa disciplina severa, volta a migliorare noi stessi e gli altri.

Albino non si è sottratto, per tutto l'arco della sua vita, ai doveri che l'esistenza umana comporta: non isolarsi in una specie di torre eburnea trascurando di dare il proprio contributo per migliorare il mondo: "un mondo che splenda, avrebbe detto Leopardi, che non ci faccia tornare indietro a prima giunta, non un mondo tranquillo".

La sua arte è tutto un inno alla vita, una commossa e sincera partecipazione alla gente più umile, a coloro che sono stati per secoli, emarginati ed offesi, una pittura che esaltala la fatica e il sacrificio di intere generazioni di contadini, legati alla terra da un sistema di vita che non concede niente o poco a chi è il vero protagonista del rinnovamento della società. Un cantore di un mondo che non c'è più, che esalta il patrimonio ideale di chi è destinato a portare sulle proprie spalle il fardello della miseria.

Artista valoroso, autore di tele che rappresentano la più alta espressione della vita di una comunità afflitta da moti mali e da numerose negatività. Da questo punto di vista egli non è solo un benemerito della cultura, ma anche un difensore della nostra terra, ed in particolar modo della città che gli ha dato i natali, e come tale ha diritto ad un doveroso tributo di omaggio e di ossequio verso la sua nobile figura di pittore, alla quale riverenti e commossi ci inchiniamo, formulando alla sua famiglia i sentimenti più sinceri del nostro cordoglio, ricordando ancora una volta il profilo bonario ed incisivo di colui che fu nostro caro amico, la cui azione deve servire di incoraggiamento e monito per quanti si inoltrano nelle mille strade dello scibile umano, ma soprattutto per tutti coloro che amando la loro terra, quasi "alma mater", a cui si deve rimanere profondamente devoti per tutta la vita.

Francesco Felice D'Agostino

Il Quotidiano della Calabria – Mercoledì 28 dicembre 2005

Tropea. Il pittore di fama internazionale, da tempo malato, è deceduto ieri pomeriggio

La città piange Lorenzo Albino

La sua inconfondibile arte ha invaso le gallerie di tutto il mondo

TROPEA - Un pezzo della nostra storia che se ne va. E' Lorenzo Albino, uno dei figli più illustri che questa cittadina può vantarsi d'avere avuto. Nel primo pomeriggio di ieri, verso le ore 14, il grande pittore è morto dopo un periodo di malattia che lo aveva costretto a mettere da parte i pennelli e a non poter uscire più per la sua amata città, quella città il cui nome è risuonato per le vie del mondo attraverso le sue straordinarie opere artistiche.

Lorenzo è stato un uomo depositario di una grande sensibilità che lo portava ad entrare nel cuore delle cose. Timido e a volte sfuggente, bastava poco perché si rivelasse a noi il suo animo nobile. All'arte Lorenzo ha dedicato tutta la sua vita e, con grande maestria, ha divulgato nel mondo le immagini più belle della nostra terra, in particolar modo, quelle della sua gente. La gente laboriosa e silenziosa pur nelle fatiche, sempre in cammino verso mete migliori. «Vista nella sua terra ­ scriveva Maurizio Calvesi - l'arte di Lorenzo appare come una voce che scaturisce spontanea e necessaria da questo assolato prodigio della natura, e da questo felice progetto abitativo dell'uomo, che è il grembo verde o roccioso di Tropea». Figlio di un maestro di disegno, Lorenzo Albino aveva sentito il richiamo dell'arte già da quando era bambino e dopo i trentacinque anni, s'immerse completamente in questo mondo dedicando tutto il suo tempo e le sue energie alla pittura.

Una pittura dai colori inconfondibili, così come nelle immagini. Le sue opere sparse per il mondo raccontano da sole la storia di questa terra di Calabria, perché l'arte, egli sosteneva, deve essere viva! La sua pittura, infatti, rimarrà nel tempo come un libro di "storia" pronto a narrare, in ogni suo dipinto, la vita di quella gente che un tempo popolava vaste zone e che, ancora oggi, vive nel silenzio del cielo calabrese, impigliata nella rete degli ultimi sprazzi di una antica tradizione.

E sarà la stessa pittura, a tessere le lodi del suo autore nell'infinità dei tempi. Con la morte di questo grande Maestro, la città di Tropea, perde uno dei suoi figli più illustri.

Lorenzo Albino ha avuto ben 18 figli, di cui 17 viventi. I funerali avranno luogo oggi alle 15 presso la Cattedrale.

Vittoria Saccà

La Redazione di www.Poro.it  si accomuna al cordoglio dei familiari e della città

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