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 Ricadi  - Capo Vaticano   Comune del Poro

  Pronto Estate 2012 - Guida di Turismo e Cultura sui Comuni del Poro

Link e Frazioni di Ricadi

Convegno di Legambiente sulla ecomafia

Il Paese di Eolo - Romanzo di Egidio Tomasello

Pronto Estate 2010 - Guida del Poro

La Terra Nel Cuore di M.A. Artesi

Nino Paganini "Il Campione"

Guida di Ricadi-Capo Vaticano

Calcio Capo Vaticano 2008/09

Calcio Capo Vaticano 2007/08

Capo Vaticano  Torremarino

Brivadi         Orsigliadi

Ciaramiti       Formicoli

Lampazzone    Barbalaconi

Riaci           Santa Domenica

San Nicolò     Santa Maria

IL Saponificio di Ricadi

Matteo Schiariti Scrittore

Angela Cameriere Schiariti

Tropeaonline

La Centrale Elettrica Ruffa

Santa Domenica di Tropea

Pro Loco

Il Comune di Ricadi

ha una superficie di 22,30 km2 ed una popolazione di circa 4.000 abitanti; si trova a 284 slm. sul versante nord-occidentale del monte Poro.

Importante centro turistico di livello mondiale grazie alle sue stupende spiagge distribuite intorno alla caratteristica Capo Vaticano, meta privilegiata di un turismo internazionale.  La costa si presenta frastagliata, con piccole baie e con una flora e fauna mediterranea molto ricca, il paesaggio vanta bellezze straordinarie.

Feste: San Zaccaria, il 5 novembre; San Nicola da Bari, il 6 dicembre e Madonna delle Grazie il 15 agosto.

Fiere: della Conciliazione, l’11 febbraio nella frazione di S. Domenica; San Biagio, il sabato precedente la seconda domenica di marzo, nella frazione di San Nicolò.

Sagra: della "Cipolla Rossa " in agosto.

Ricadi

A ridosso dei petti dell’Acqua Fredda, su una vasta pianura che si eleva fino a 237 metri sul livello del mare, si adagia Ricadi, antico paese che ha dato il nome al Comune.

 Secondo il Barrio Ricadi significherebbe “rovine della sede”, mentre secondo altri scrittori il suo etimo andrebbe ricercato in un nome di famiglia greco “oi Rigades” nel significato di “discendente di una Riga o Rigà”, o addirittura nel radicale greco “oi rigos” nel significato di “freddo, gelido”. Da padre Sergio sappiamo che gli abitanti un tempo possedevano molte barche con le quali pescavano la sardella che conservavano sotto sale e poi rivendevano in tutti i paesi del Mediterraneo, ricavando enorme ricchezza. Producevano, inoltre, molto vino, apprezzato dai veneti, allevavano il baco da seta e coltivavano la canapa, il lino e frumenti e legumi di ogni genere. Le sue chiese, intitolate rispettivamente a San Pietro e a San Zaccaria, ricche di tradizioni e di opere d’arte, sono testimoni fedeli di un glorioso passato.

La Chiesa di San Nicola

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