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 Caria - Oratorio Salesiano.... Origini

  >>====> Caria   

Il Centro Storico di Caria

Collezione Pinuccio Naso

- Agostino Bagnato -

Salesiano Coadiutore

Caria 03.11.1911 -  Pacognano 16.06.1999

Profilo di Agostino Bagnato, Figlio di Caria, apparso sul Bollettino Salesiano rivista Fondata da San Giovanni Bosco nel 1877.

La rivista viene stampata in tutto il mondo in 56 edizioni e in 29 lingue diverse. Raggiunge 135 nazioni, più di quelle in cui operano i Salesiani.

Dal Bollettino Salesiano Anno CXXXI  N. 4 Aprile 2007.

DA CONTADINO A ORTOLANO CAMBIA POCO!

Di Giancarlo Manieri (direttore del bollettino).

Uomo semplice ma furbo, aveva il carattere tipico della gente di campagna. Gran lavoratore, fornito di saggezza spicciola ma profonda, per lui il riposo era una cosa secondaria, era ben voluto da tutti. A Pacognano, casa per ritiri, il signor Agostino trascorse gli ultimi 14 anni della sua lunga parabola terrena. Furono anni di lavoro sereno e meticoloso. Quando vi approdò, gli venne subito affidato l'orto della casa e all'orto si dedicò il suo lavoro con passione, in fin dei conti, era come tornare alle radici, era nato contadino e contava di morire ortolano; tutto sommato cambiava poco. L'orto di Pacognano divenne il suo regno dalla mattina alla sera.

Agostino non era un solitario, chiuso in se stesso e nel proprio lavoro. Attaccava bottone con tutti, interpellava con tranquillità chi trovava a passeggiare ai margini del suo "Territorio", magari immerso in meditazione (Pacognano, lo ricordiamo, era ed è una casa per ritiri): ehilà, meditatori!..venite, venite a lavorare! Con la zappa in mano si scopre la vocazione salesiana. Il riferimento alle tante espressioni di Don Bosco sul lavoro e sulla laboriosità dei suoi figli era evidente. Oppure, si presentava con l'aria furbetta di chi la sapeva lunga e non voleva disturbare la meditazione degli esercitandi. S'avvicinava quasi furtivo e: toh mentre rifletti porta in cucina questo sacco di patate, così rifletti meglio! Era diventato in breve tempo il punto di riferimento dei contadini della zona, i quali venivano da Don Agostino a chiedere consigli sul tempo della semina, della sarchiatura, della potatura o sui concimi, sulla difesa dei prodotti dalle intemperie. Era una miniera di saggezza, di detti e proverbi, di motti e sentenze. intanto, benché avesse il culto della campagna nel cuore, non si perdeva un panegirico, una predica, un fervorino: aveva una gran voglia di conoscere.

Prigioniero durante la Guerra d'Africa, fu preso prigioniero dagli inglesi. Lui mise a frutto la detenzione imparando l'inglese. Finita la guerra (aveva ormai quaranta anni), tornò alle sue occupazioni, contadine, ma era ancora indeciso su quale strada intraprendere per il futuro. Il matrimonio non lo interessava, invece gli piaceva leggere la bibbia e pregare.

Sapeva citare brani del libro sacro come uno studioso. fu il salesiano Don Agostino Pugliese da Caria che gli parlò della figura del coadiutore, e gli disse: Agostino, prenderesti due piccioni con una fava: faresti il Salesiano e potresti continuare a fare il contadino! Fu una rivelazione, quando andò a Carmiano (l'Aspirantato dell'allora Ispettoria Pugliese) si fermò davanti al portone, schiacciò sotto i piedi la sua ultima sigaretta e cambiò registro alla sua vita. Ma resto contadino, cioè uomo deciso a cui non piaceva il “ni” ma: il si era si, e il no era no! come suggeriva il Vangelo. uomo semplice e povero:per fargli cambiare vestito logoro ci voleva la forza idraulica. Gli bastava un abito nuovo per la domenica come lo chiamavano in campagna-mentre per gli altri giorni qualsiasi cosa andava bene.

Il lavoro poté davvero fare il contadino, e sprizzava soddisfazione da tutti i pori quando portava a tavola, quasi trofei, il frutto del suo lavoro: cesti d'insalata odorosa, pomodori curati come figli, incantevoli grappoli di zibibbo, anguria dolcissima. Magnificava così la sua fedeltà alla campagna (erano i tempi in cui si cantava ancora: una casetta in campagna qui chi vi nasce ci regna, non cerca e non sogna la grande città! Se vuoi godere la vita vieni quaggiù in campagna); vi unì la sua fedeltà a Don Bosco e il suo amore alla chiesa. Leggere la Bibbia era una delle sue occupazioni preferite quando non zappava l'orto o potava le viti, raccoglieva pomodori, innaffiava l'insalata, ecc.

Dicevamo che era un uomo taciturno. infatti se è vero che faceva il contadino con gusto tuttavia aveva sempre una gran voglia di parlare, tante che come abbiamo ricordato appena si presentava qualcuno veniva immancabilmente abbordato. Ma poi a tavola si vendicava del silenzio forzato della campagna. e non era un parlare a vanvera: raccontava della prigionia, buttava la qualche parola inglese, citava qualche proverbio, raccontava i consigli dati ai contadini della zona i confratelli attraverso le sue lezioni, sapevano ormai tutto della campagna e lui ne gongolava.

Istruzione forzata ma gradita. un giorno che, per fargli uno scherzo, il direttore gli disse che gli avrebbe regalato una grande e bella edizione della Bibbia (era il regalo di gran lunga più gradito per lui) a una condizione: 15 giorni di silenzio a tavola, si sentì perduto. ma da quel momento cominciò testardo lo sciopero della parola.

Il guaio è che si sentirono perduti anche i confratelli, privati della sua verve contadina. per farlo cedere, gli fecero addirittura trovare una nidiata di porcellini a refettorio. Si, proprio a refettorio! Ma non mollò. li raccolse uno per uno, li mise in un cesto e li riportò nel porcile. Quando tornò, il direttore gli consegnò la bibbia e Don Pasquale liberatore, ideatore dello scherzo l'abbracciò: accidenti quanto mi è costato farti questo regalo.

Arrivederci il signor Agostino era nato a Caria,” con l’accento sulla i ”, precisava a qualche sprovveduto che sbagliava accento, a 6 km dal mare, un paesetto, oggi in provincia di Vibo Valentia, alle spalle di Tropea, patria del filosofo Pasquale Galluppi, immerso in piena macchia mediterranea.

Un paese dalle solidissime tradizioni religiose, di cui il nostro era orgogliosissimo: il Presepe Vivente a Natale, la rappresentazione della Passione a Pasqua; la grande festa della Madonna del Carmine. A Caria fino al 2000 sono state presenti le FMA. Ora esse hanno lasciato l’opera, ma l’oratorio continua la sua vita, affidato alla parrocchia a gestito da laici ed è ben strutturato. Agostino lavorò fino agli ultimi giorni di vita, piegato dall’artrosi ma indomito nello spirito. morì nella casa di Pacognano, rimpianto da tutti, il 16 giugno 1999.

Per sua espressa volontà il rito funebre si svolse nella chiesa della sua Caria il 18 giugno 1999,  riposa in attesa della resurrezione dei giusti nella cappella del S.S. Sacramento e delle Anime del Purgatorio di Caria nel Cimitero Comunale di Drapia.

Oratorio Salesiano .... le origini

 è una struttura che mira all'educazione dei ragazzi e dei giovani, il primo oratorio fu fondato a Valdocco in Piemonte da san Giovanni Bosco, detto il santo dei giovani, nacque a Castel Nuovo d'Asti diventato sacerdote  nel 1841 egli scelse come attività principale l'educazione dei giovani. L'oratorio da lui fondato nacque come una casa adibita alle esigenze spirituali e al divertimento dei giovani, posta sotto la protezione di san Francesco di Sales; a questa figura egli s'ispiro fondando la congregazione religiosa dei salesiani che diramandosi nel mondo mira all'educazione dei giovani. Il filo conduttore della vita di questo santo fu l'amore per i giovani "basta che siate giovani perchè io vi ami assai", questa la sua frase più celebre. Per i giovani consumò l'intera sua vita, raccogliendo nel suo oratorio i giovani piu' "disgraziati " orfani, emarginati preoccupandosi di insegnare loro un mestiere educandoli alla vita sociale e religiosa mirando a far diventare i suoi giovani buoni cristiani e onesti cittadini. Mori il 31 gennaio 1888, e viene invocato nella chiesa come padre e maestro della gioventù".

l'oratorio Don Bosco Caria.

L'oratorio Don Bosco continua l'opera iniziata dalle figlie di Maria Ausiliatrice che sono state presenti nella comunità cariese, fino al giugno del 2000. Nasce il 14 ottobbre 2000, il suo scopo è l'educazione dei ragazzi e dei giovani, per renderli buoni cristiani  e onesti cittadini. L'oratorio Don Bosco, come del resto tutti gli oratori di stampo salesiano, utilizza per l'educazione dei giovani il sistema preventivo, attuato da Don Bosco. L'oratorio con le sue attività cerca di educare il giovane alla vita cristiana facendolo sentire amato, compreso e mai solo. L'oratorio e' una grande famiglia.

L'ORATORIO DON BOSCO E' COSI' STRUTTURATO:

- DIRETTORE RESPONSABILE - sta a capo  dell'oratorio che vigila e coordina l'intera struttura.

- CATECHISTI- sono i responsabili dell'educazione cristiana dei ragazzi.

- ANIMATORI - sono l'anima dell'oratorio,responsabili delle attività ludiche e creative.

- COLLABORATORI - sono da supporto agli animatori e al direttore.

- EX ALLIEVE- sono da supporto all'oratorio e sono ufficialmente gruppo appartenente alla famiglia salesiana.

- RAGAZZI E GIOVANI - sono la vita dell'oratorio. perchè come diceva Don Bosco un oratorio senza ragazzi è  come una giornata senza sole.

Tutti insieme costituiscono l'oratorio che è al servizio della comunità parrocchiale.

LE ATTIVITA' DELL'ORATORIO DON BOSCO CARIA SONO:

- CATECHESI GIOVANI E RAGAZZI è affidata ai catechisti che educano il giovane alla vita cristiana, meditando sulla vita di Gesù e il suo vangelo

- CATECHESI ADULTI attività settimanale tenuta dal direttore, che illustra e spiega le scritture, le verità di fede e i comandamenti.

- ANIMAZIONE E GRUPPO e' affidata agli animatori , che con vari giochi, canti, balli sociali, educano il giovane attraverso il divertimento e l'allegria a socializzare e a vivere l'esperienza di gruppo.

- ATTIVITA' CREATIVE MANUALI fanno si che il giovane esprima tutta la sua fantasia e creatività, pittura su vetro, murales, collage, lavorazione pasta al sale, lavorazione argilla, graffiti, tempera.

- ATTIVITA' TEATRALI  commedie, recital, musical, farse dialettali, responsabilizzano il giovane e lo mettono a confronto con il pubblico.

- RAPPRESENTAZIONI SACRE  attraverso rappresentazioni a sfondo religioso (PRESEPE VIVENTE, PASSIONE VIVENTE, VITA DI DON BOSCO, VITA DEI SANTI) si educa il giovane alla tradizione cristiana.

- RICERCHE DI GRUPPO vengono assegnati ai ragazzi delle ricerche che devono essere realizzate in gruppo e consegnate ai rispettivi animatori, lo scopo è sempre la socializzazione.

- CAMPO SCUOLA viene realizzato alla fine dell'anno oratoriano e concentra in se tutte le attività ludiche e creative dell'oratorio, la finalità è sempre l'esperienza di gruppo.

APPUNTAMENTI ORATORIANI

le attività dell'oratorio si svolgono ogni sabato e domenica e gli appuntamenti più importanti sono:

- OTTOBRE   - APERTURA ANNO ORATORIANO

- NOVEMBRE   - FESTA DELLE CASTAGNE

- 31 GENNAIO - FESTA S. GIOVANNI BOSCO

- APRILE        - FESTA DEL GRAZIE

- 24 MAGGIO  - FESTA MARIA AUSILIATRICE

- GIUGNO      - CHIUSURA ANNO ORATORIANO. (a questi appuntamenti  partecipano anche gruppi parrocchiali di altre comunità)

INDIRIZZI UTILI:

Se vuoi avere notizie su DON BOSCO, la vita, la famiglia salesiana collegati a: www.donbosco.it

Se vuoi metterti in contatto con l'oratorio Don Bosco Caria, per saperne di più o semplicemente per darci dei consigli manda una e-mail a:  ORATORIOCARIA@PIPPO.IT

Per informazioni sugli animatori, sulle attività recital, musical, rappresentazioni e appuntamenti oratoriani, o per venirci a trovare manda una e-mail a :  animatoricaria@libero.it

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e-mail:  Piapia@Poro.it

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