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 Il Geometra Naso   di Caria

La vita di una persona                                                                                 >>====> Caria

non è quello che è accaduto,

ma quello che si ricorda e come lo si ricorda  - Garcìa Marquez

Anni '50 - Il geometra Naso in Sila durante i rilievi per la costruzione di acquedotti

.... una vita dedicata allo studio:

Il Geometra Naso

di Elisabetta Naso

Il geometra Naso Domenico, figlio di Domenico (detto Micu Panza), boscaiolo e commerciante di legname, e di Pugliese Maria Rosa, nasce a Caria di Drapia (VV), il 13 febbraio del 1911.

Gli Studi

Studia, per volere dello zio Sacerdote Naso Antonio parroco di Mandaradoni, presso il Seminario Vescovile di Tropea, ma non sentendosi portato per la vita ecclesiastica, completa i suoi studi prima presso l’Istituto Salesiano “S. Luigi” di Messina e poi presso l’Istituto Tecnico per geometri A.M. Jaci sempre di Messina, dove si diploma nel 1935.

Già in questo periodo dimostra la sua passione per le invenzioni e lo studio della fisica e della chimica, infatti, frequenta, come uditore, le lezioni all’università e i suoi amici della casa dello studente lo chiamano Marconi, perché è sempre a trafficare con fili, rotelle e sostanze chimiche.

In questo periodo costruisce da solo una radio a "galena", che ascolta in cuffia insieme a tutti i giovani del paese.

Il Servizio militare, la Guerra, il Matrimonio

Nel 1936 frequenta la Scuola Allievi Ufficiali del Genio a Pavia e, divenuto Ufficiale, vince il concorso per topografo presso l’Istituto Geografico Militare di Firenze, dove dal 1938 al 1949 diviene esperto rilevatore topografico con l’uso della tavola Pretoriana, esperto ricognitore ed aggiornatore topografico, esperto triangolatore, esperto in livellazione d’alta precisione ed esperto disegnatore topografico. Nel 1938 sposa l’insegnante Rombolà Maria Antonia Cosmina di Brattirò e insieme si trasferiscono a Firenze.

Allo scoppio della guerra parte per Albania come esperto cartografico col grado di sottotenente del Genio Militare, ne ritorna malconcio e pieno di acciacchi.

La Cassa del Mezzogiorno

Nel 1949, tornato in Calabria per motivi di salute, lavora presso una ditta privata quale tracciatore della strada statale “San Giovanni in Fiore – Campana” (CS). Dal 1956 al 1975 è dipendente della Cassa per il Mezzogiorno Ufficio S.A.F. di Catanzaro quale tracciatore di progetti esecutivi di acquedotti ed elaboratore delle rispettive opere d’arte e verifica dei calcoli idraulici, è il braccio destro dell’ingegner Bruno Bosco. Ha eseguito innumerevoli piani quotati a curve di livello; rilievi catastali per l’introduzione in mappa dei tracciati degli acquedotti e tante perizie giurate per conto della Pretura di Tropea. Tanti allievi geometri si sono affermati sotto la sua guida e la sua esperienza.

Nel 1975 si pensiona per limite d’età e si dedica al lavoro privato e alla stesura di un breve manuale di Topografia Applicata, pubblicato nel 1980, dove mette a disposizione dei colleghi e degli allievi geometri tutta la sua lunga esperienza di topografo. Una copia del libro è presente nella biblioteca dell’I.G.M. di Firenze insieme al “Regolo Tacheometrico centesimale sistema NASO”, uno strumento per i calcoli topografici, brevettato dal geometra e realizzato dalla “Marcantoni – Bresso (Milano)”.

Ha ricevuto vari riconoscimenti dall’”Unione della Legion d’Oro” per il suo costante lavoro e dalla “Republik  Österreich”.

Chi è “il Geometra”, come, tutti lo chiamano ? Senz’altro un uomo dalla gran professionalità e competenza, un uomo di gran cultura, arricchita dal suo costante studio, di certo la sete di sapere è la molla che fa di lui un uomo di “grande ingegno”. Dalla personalità tenace, è nel contempo uomo semplice, spontaneo, umile, che si fa piccolo di fronte alle tante “personalità”, che si fermano a salutarlo con stima, specialmente in estate e lui riceve nel suo “studio-bazar”, dove porge, domande spinto dalla curiosità, che è per lui bisogno vitale di conoscenza. Persona dall’aspetto signorile, tipico delle persone colte, un po’ trasandato nel vestire, caratteristica di chi è preso totalmente dalla ricerca scientifica; dal fisico fragile, quasi si stenta a credere, che su quella esile figura possa erigersi una testa con una mente vulcanica dalla quale, come lava, scaturisce, tumultuosa un’idea dopo l’altra.

La sua Creatività: le Invenzioni ed i Brevetti

Come tutti i geni, il geometra non è cosciente del suo talento, quindi non se ne fa vanto, la sua creatività è autentica, né sono in gioco sete di potere o di denaro, bensì l’esigenza di dare il suo contributo per lo sviluppo e la crescita della sua terra. Tanto umile quanto caparbio, riesce a proiettare nel futuro ogni sua invenzione, non teme ostacoli, va avanti, attuando la sua filosofia: “quando il sentiero si stringe…si deve girare pagina e sul foglio bianco stilare programmi e strategie nuove senza perdere di mira l’obiettivo prefissato.”. Le passioni di “Mimmo”, come affettuosamente lo chiamano i colleghi, che considerano maestro, sono tante, come le sue idee innovative. Precorre i tempi nel settore dell’industria, e dell’imprenditoria, in particolare nell’inserimento nel mondo del lavoro della “donna”, alle quali si rivolge con insistenza, molte di loro vengono, infatti,  coinvolte, operano e lo seguono con fiducia in ciò che lui realizza.

La fortuna, però, non gli è amica, alla sua mente non seguono le braccia di attenti collaboratori e coordinatori e così la ricaduta in termini di realizzazione delle sue idee progettuali è quasi sempre intrisa di negatività. Le imprese nascono, ma hanno breve vita, né lui segue la seconda fase, perché le sue risorse mirano solo a creare. Le sue invenzioni ottengono il brevetto, ma sono messi in commercio da altri come la sua invenzione più significativa: “Il dispositivo di comando elettro-pneumatico automatico per cambio di velocità ad ingranaggi di autoveicoli”, brevettato a Torino e montato sulla “Balilla” nel 1936, che per l’avvicendarsi della seconda guerra mondiale, non è preso in considerazione e infine è copiato e commercializzato dagli americani. Questa realtà negativa, non lo porta comunque, a demordere: il sentiero da percorrere è ormai tracciato come tracciati sono i suoi acquedotti e le strade nei territori più ripidi... il geometra va avanti, a testimonianza ed esempio per i giovani del domani, di ciò in cui lui profondamente crede. Nella mente del genio del resto, non c’è razionalità, sono in gioco l’incoscienza e l’azzardo, il soggetto non vede il pericolo e va oltre i limiti, sconfina per seminare obiettivi che altri realizzeranno nel tempo.

La Fede

Il geometra,  infatti, continua a sprigionare energie fino alla fine della sua esistenza, che accetta con serenità e la fede in Dio, che permea tutta la sua vita. Parla con sicurezza della sua ultima creatura: una Società d’Importazione di cereali con un impianto di stoccaggio composto di 7 silos sul molo di Vibo Valentia Marina, l’unico in Calabria posto proprio sulla banchina e che lui vedrà realizzata da "lassù", affermando che "il pane si distribuisce in tempo di pace e in tempo di guerra.".

Il Carattere

Dietro un modo di essere apparentemente scontroso, a volte brusco, del geometra Naso, che spesso mette in discussione i suoi rapporti interpersonali sia in famiglia che all’esterno, si nasconde una forte capacità di amare tutto e tutti, un forte amore e rispetto per la natura, una grande tenerezza e profonda dolcezza: chi è vissuto accanto a lui ne è testimone.

L'Addio

La morte, sopraggiunta il 7 dicembre del 1994, non riesce a spegnere l’energia che illumina i suoi occhi, che fissa invece sul mondo quali fari di speranza... "in natura nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma !"

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 Il geometra Naso

 ufficiale dell'IGM

 con la moglie

 Cosmina Rombolà

 Caria anni '30 - L'insegnante Cosmina Rombolà con la sua classe

Caria anni '60 - L'insegnante Cosmina Rombolà con la sua classe

Caria anni '60 - L'insegnante Cosmina Rombolà con la sua classe

Caria anni '70 - L'insegnante Cosmina Rombolà con la sua classe

Caria anni '80 - L'insegnante Cosmina Rombolà con la sua classe

 Anni '50

Tecnici del geometra Naso

Durante i rilievi per la costruzione di acquedotti

Il geometra Naso

ufficiale dell'IGM

in Sicilia

La Villa dei Pioppi sul Poro          immagini Pinuccio Naso

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 Il figlio: Pinuccio Naso con il suo Deltaplano sul Poro

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Pinuccio Naso

a destra

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Pinuccio Naso atterra col suo deltaplano a motore

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Trebbiatura anni 1960        immagini Pinuccio Naso

Trebbiatura anni 1960        immagini Pinuccio Naso

Trebbiatura anni 1960        immagini Pinuccio Naso

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