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 Il Monachello di Caria

  >>====> Caria   

IL MONACHELLO DI CARIA 

Notizie tratte dal testo il monachello di Caria

notizie biografiche su Francesco Mazzitelli

detto il monachello

di Don Michele Pugliese maggio 2000

 chi era costui ?

Gli abitanti di Caria di una certa età, con facilità possono riscoprire nella memoria la figura stilizzata di un uomo alto e magro, sempre vestito di nero, tela di fustagno; papalina in testa che lasciava appena intravedere i bordi di una camicia di tela grezza di cotone; pantaloni che scendevano fino al tallone, i piedi erano infilati in scarponi alti a stivaletto senza lacci alla domenica entrando in chiesa per la messa, lo si poteva scorgere davanti la balaustra dal lato destro, con un ginocchio appoggiato a terra e l'altro piegato all'insù con il piede corrispondente che toccava a terra e la coscia parallela al pavimento sulla quale appoggiava la papalina piegata in due e su di essa entrambi le mani.

Il busto era dritto e gli occhi erano fissi verso l'artistico ciborio che custodisce l'ostia santa, a guardarlo in questa posizione sembrava uno dei due bellissimi angeli in pietra che ancora oggi si vedono ai due lati della statua del Padre Eterno, centro della scena del tabor, sovrastante, in cima all'abside, lo splendido quadro della trasfigurazione, fedele copia di quello presente in San Pietro a Roma.

Nei di solenni di adorazione gli occhi erano ancor più sollevati verso il piccolo ostensorio d'argento che, si dice, fu dono munifico del Re Ferdinando II al paese di Caria, durante una delle sue numerose escursioni dal palazzo estivo nei boschi delle Serre Vibonesi. Quell'uomo, cosi proteso in adorazione, era lo stesso che, tutte le mattine alle 5:00 apriva la chiesa e suonava la campana "del Padre Nostro" e, alla sera dopo li 21:00 suonava nuovamente la campana  "dell'Ave Maria dei morti" e chiudeva la chiesa.

Le mamme, additavano quell'uomo assorto in preghiera ai loro bambini e li invitavano ad "accoccolarsi" attorno a lui così da imparare a pregare bene e a farsi  passare la voglia di parlottare e giocare in chiesa, ma chi era costui? era Francesco Mazzitelli detto il Monachello, (nel nostro dialetto u monacheju) che trascorse i suoi sessantadue anni di vita terrena nel nostro Caria e se ne andò in punta di piedi, nel 1937.

Se quando ancora viveva tra noi, qualcuno avesse chiesto informazioni di Francesco Mazzitelli e della sua famiglia, quasi tutti gli abitanti di Caria e dintorni, senza tema di dire bugie o rifiutare informazioni su un uomo tanto amato e venerato, avrebbero risposto di non conoscerlo, ciò perchè al suo nome di battesimo era ormai unito indissolubilmente il soprannome monacheju: per tutti era u monacheju con la riverenza ed il rispetto che tale nome imponeva, ma come è venuto questo nome e chi fu il primo a pronunciarlo ? questo non lo sappiamo, ma tutti in Caria sanno quanto questo nome corrisponde a verità ciò che sappiamo e che era un modello da seguire, modello concreto e mirabile esempio di profonda religiosità, fu orfanello e si ritrovo a capo della  famiglia, soldato a 40 anni nella prima guerra mondiale, fu cooperatore salesiano, apostolo della buona stampa, uomo religiosissimo e di buoni principi, devotissimo della Beata Vergine Maria del S.S. Sacramento e delle  anime del purgatorio.

Il vecchio parroco Mazzitelli dice che........... era di una carità sconfinata verso il prossimo, si commuoveva a tutti i bisogni e soccorreva fino al sacrificio, visitava gli ammalati della parrocchia, specie i poveri, li soccorreva e li segnalava al parroco ed alle persone abbienti per un, eventuale aiuto morale e materiale. Spesso dopo una giornata di lavoro nella campagna, passava la nottata da un ammalato abbandonato, accontentandosi di prendere qualche poco di riposo, tra un soccorso e l'altro all'ammalato, sopra una sedia o una panca, aveva un tale culto per i morti che non vi era alcuno al camposanto a cui non dovesse  pigliare parte e con che disinvoltura e riverenza disseppelliva i cadaveri e ne trattava le ossa e le ceneri. Uomo di Dio visse povero, casto, e obbediente per tutto questo, anche se apparentemente è rimasto nell'ombra, lo possiamo immaginare nella casa del padre, per lui il giorno della dissoluzione terrena coincise con quella della nascita al cielo.

Un personaggio rimasto nel cuore dei Cariesi, anche di quelli che ne hanno solo sentito parlare, o hanno letto qualche pezzo della sua vita, il monachello è stato per Caria un modello da seguire................................

 Grazie " Monachello per la tua testimonianza di fede "

al monachello di Caria è stato dedicato un libro che racconta le fasi della sua vita:

"Il monachello di Caria notizie biografiche su Francesco Mazzitelli detto il monachello" 

di don Michele Pugliese, finito di stampare nel maggio 2000

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