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 I Valori di ...Peppe Zapparello 

Corrispondenza dal Fronte

"Guerra Mondiale 1940-45 "                 >>====>   Brattirò  

Giuseppe Rombolà detto Peppe Zapparello è nato a Brattirò di Drapia (VV) nel 1915.

Persona di grande limpidezza mentale, riflessivo e critico è stato per tanti di noi (allora ragazzi) che l'hanno conosciuto, veicolo di arricchimento e crescita culturale, poiché in un periodo dove si ascoltavano i più grandi, con il suo eloquio frequente ci trasmetteva buoni valori e modelli di comportamento, specie quelli anglosassoni da lui molto apprezzati che aveva acquisito durante gli anni della sua prigionia presso gli inglesi.

Giuseppe era un fedele militare e grande cultore della lingua tramite la quale trasmetteva valori e sentimenti; di seguito, a testimonianza di ciò, pubblichiamo alcune sue belle e  toccanti corrispondenze di guerra, allo scopo di soddisfare la conservazione della memoria ed il bisogno di passato.

Un Grazie ai Figli

La Redazione     Settembre 2003

I Valori di …….  Peppe Zapparello         (Giuseppe Rombolà)

di Antonietta Rombolà

Questa cartolina è stata spedita da Giuseppe Rombolà (mio padre) all'amico d’infanzia Walter Aquilino nel periodo della seconda guerra mondiale, ci hanno lasciato tanti anni fa, sono venuta a conoscenza della stessa solo recentemente tramite suo fratello professor Francesco Aquilino, che la conserva nei ricordi di famiglia. Leggendola ho provato una grande gioia ed un'emozione immensa, ed ho autorizzato la pubblicazione sul sito di Poro.it, allo scopo di far conoscere la solidità dell' amicizia fraterna e del grande amore patrio che regnavano all'epoca. Lo scritto si rivela infatti ricco di grandi sentimenti.

La famiglia Aquilino è vissuta a Brattirò per circa tre anni nel periodo della seconda guerra mondiale, i figli che frequentavano quì la scuola erano molto educati e ricchi moralmente e assai legati ai ragazzi del paese da profondi sentimenti di stima e di affetto, mio padre ne era loro compagno.

Peppe Zapparello era una persona molto semplice ed umile, instancabile lavoratore, coltivava con passione la terra e svolgeva il lavoro di ferroviere. Nella seconda guerra mondiale ha combattuto in Albania e nell'isola di Pantelleria, fatto prigioniero dagli Anglo-Americani, è stato portato prima in Africa e successivamente in Francia, a Marsiglia, dove è rimasto prigioniero fino al 1945.

Nato a Brattirò di Drapia nel 1915, una malattia inguaribile stroncò la sua vita nel 1983, togliendolo all'affetto dei suoi cari. Tutti quelli che l'hanno conosciuto ed amato sanno che era una persona onesta, sincera e sempre disponibile. I figli Mommo, Mimma, Antonietta, Antonio e Cosmina lo ricordano sempre, a lui va il loro grazie per l'eredità di buoni sentimenti che ha lasciato in tutti. Ho voluto affettuosamente ricordare mio padre, ma nello stesso tempo onorare tutte le persone che, come lui, hanno dedicato la vita alla famiglia e alla patria. Un grazie di cuore a tutti coloro che collaborano con il sito per la possibilità di confrontarsi e di arricchirsi. Invito i giovani che avranno modo di leggere il mio pensiero di riflettere sul destino piuttosto triste di tutti quelli che hanno combattuto nelle guerre e li esorto a sperare nel futuro, perchè, sull'esempio dei nostri padri e dei nostri nonni, è doveroso tenere alto il nome della Nazione con l'operosità ed una retta coscienza e condotta morale e conservarne la memoria.

Carissimo Walter,                                       23/4/943 / XXI°

più volte certamente avete pensato che mi sono dimenticato - Mentre Vi posso assicurare che anche nel silenzio Vi ricordavo con grande affetto. Il silenzio tante volte è cagionato da avversità causa del precedere degli eventi - I nervi tesi e gli sguardi sempre fissi al di là del mare, ove i nostri soldati gloriosamente combattono ad oltranza mi hanno reso così incosciente da confondere anche i più sacrosanti doveri verso la famiglia.

Tutto quello che di buono mi è rimasto lo espongo tutto per la Patria - la volontà di combattere e di resistere sul mio posto di combattimento è irremovibile - Guai a chi si presenterà davanti alla mia mitraglia, se non prima abbiano reso lacero il mio povero corpo - La morte oggi non mi da ribrezzo come ad altri tempi, quando illuso della vita mi formavo dei vari concetti, oggi invece la morte mi appare meno deforme da come la descrivono i Poeti - 

Mommo mi scrisse ieri da Firenze, mi sembra molto irrassegnato - Era felice I

Perché la natura esige delle xxxxxxxx a me mi sembrano soprannaturali ?

Accettate tanti saluti affettuosi  

Giuseppe Zapparello

 

Di seguito è pubblicata una corrispondenza fra Giuseppe  ed un suo amico/collega Giuseppe Ginestra di Reggio Calabria del 1981, a conferma della profonda stima che li legava.

Inoltre è pubblicata una lettera del 1989 postuma alla scomparsa di Giuseppe, con la quale il Ginestra in occasione del ringraziamento per una fotoricordo ricevuta dalla sua famiglia, conferma con grande intensità la stima e il grande rispetto che li legava, ed il riconoscimento per le profonde qualità umane.

( Valori di altri tempi )

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Al signor Ginestra Giuseppe capo treno FS -

Giuntomi vostri saluti e ricambio di cuore, vostro gentile ricordo e benevole iniziativa .

Anch'io, tante volte, soffermandomi nei ricordi ormai lontani, il Vostro nome, la vostra intelligenza, il vostro modo umano e civile di come trattavate, chiunque persona che vi si trovava, mi ha sempre entusiasmato e cercato sempre di recepire i vostri insegnamenti.

Ho sempre guardato con interesse la vostra qualità di poeta, tanto che anche adesso ricordo molti "passi" di una vostra divertentissima poesia.

AuguroVi tanta salute, tanta fortuna, e tanta pace e come tributo di tanta armonia "aggiungo sofferente"  auspicoVi una famigliola unita, con tanti bambini sani e intelligenti, e una moglie buona e adorabile.

Dopo tutto, questo mio sincero augurio servirà a farvi dimenticare certe amarezze e alcuni nascosti pericoli che sul lavoro che conducete oggi, più che sempre, turbano a chiunque.

Spero, che un giorno non lontano d'incontrarci onde soddisfare il mio e certamente, anche il vostro desiderio.

Un affettuoso abbraccio

Giuseppe Rombolà

Brattirò 5-2-1981

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Reggio Calabria 16/02/1989  

Spett.le Famiglia Rombolà

alcuni giorni orsono mi è giunta la foto del vostro carissimo congiunto Giuseppe, fattami recapitare dall'amico Antonio Ortelio.

Vi esprimo i sensi del mio più profondo ringraziamento per avermi fatto questo dono cui ci tenevo in maniera particolare, data la profonda amicizia che ci legava.

Ho guardato quella foto e mi sono sentito invaso da un senso di grande commozione; l'amico Giuseppe era un uomo meraviglioso la cui memoria rimane indelebile in me ed in quelli che, come me, hanno avuto il privilegio di conoscerlo.

Conservo ancora, con cura, una lettera (di cui vi accludo la fotocopia) che mi ha scritto nel 1981 per ringraziarmi di una mia raccolta di poesie che gli avevo inviato, perchè sapevo che lui amava molto la cultura ed in particolare la poesia.

Se dovessi capitare qualche volta dalle vostre parti mi farà molto piacere conoscervi (malgrado credo sia un pò improbabile, essendo un paese fuori mano e bisognerebbe venirci apposta, cosa che i miei molteplici impegni non mi permettono tanto facilmente).

Comunque nella vita non si sa mai.......

Mi conforta il piacere d'aver avuto l'opportunità di scrivervi questa mia per ringraziarvi ancora una volta e pregarvi di considerarmi vostro amico, come lo ero del carissimo Giuseppe.

Lui sarà certamente in Paradiso e, di lassù, credo che benedirà voi che lo avete sempre voluto bene e che non lo dimenticherete, e me che conserverò altrettanto il suo stupendo ricordo per le sue profonde qualità umane che lo contraddistinguevano fra tutte le persone che io abbia conosciuto.

Vogliate gradire un cordiale saluto

Giuseppe Ginestra

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